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Premi al tema migrazione, Venezia argomenta l’attualità dei diritti umani

10.09.2023

Vince l’anticonformismo delle “Povere Creature”, Leone d’Argento a Matteo Garrone per la regia di “Io Capitano” sul dramma dei migranti.

Si può e si deve essere contenti dell’assegnazione dei premi all’80esima edizione della Mostra Cinematografica di Venezia. Il Leone d’Oro alle Povere Creature di Yorgos Lanthimos ha confermato i favori del pronostico della vigilia. La pellicola in bianco e nero del regista greco, che ha adattato il romanzo Poor Things del 1992 scritto da Alasdair Gray, parla di libertà e del ruolo della donna attraverso il fantastico personaggio di Bella Baxter, una donna riportata in vita con un cervello da bambina. Una sorta di Frankenstein al femminile dalla mente libera che vive in modo anticonformistico.

Ma sul palco del Palazzo dei Cinema al Lido di Venezia è salito con pieno merito Io Capitano, con il Leone d’Argento alla regia per Matteo Garrone e il Premio Mastroianni a Seydou Sarr migliore attore emergente. Un film sul dramma dei migranti, girato in Marocco, devastato da un terribile terremoto proprio la notte precedente la serata finale del festival. L’eco del catastrofico evento ha reso la premiazione ancora più densa di significato, perché – come ha ricordato Garrone – il film è stato fatto insieme a persone africane, «per dare voce a chi di solito non ce l’ha. Ed è stato proprio grazie alla straordinaria interpretazione degli attori che si è riusciti a dare tridimensionalità alla grande umanità e spiritualità del racconto».

 

Io Capitano è la storia di due promettenti musicisti senegalesi, speranzosi di raggiungere l’Europa per emergere e fare apprezzare il proprio talento. La visione del film – come ha sottolineato Garrone – «offre un’altra prospettiva a chi pensa di sapere tutto sui viaggi dei migranti». Il regista ha voluto che, durante l’assegnazione del Leone d’Argento, salisse sul palco Mamadou Kouassi, che ha collaborato alla sceneggiatura e oggi vive a Caserta dove si occupa del movimento migranti e rifugiati. Alla sua storia e al suo viaggio avventuroso e pieno di insidie che Garrone si è ispirato per realizzare Io Capitano. Mamadou Kouassi ha raccontato di avercela fatta, di essere riuscito ad arrivare in Italia, ma il suo pensiero è andato a quanti non hanno mai raggiunto Lampedusa, lanciando l’appello per bloccare il traffico di esseri umani e avviare un canale di ingresso regolare, con riferimento all’auspicio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Insomma, il cinema parla da sempre e continua a farlo con opere che fanno riflettere. Lo dimostra il Premio Speciale della giuria conferito a Green Border che racconta quanto accade al confine tra Polonia e Bielorussia, dove migliaia di rifugiati siriani e africani sopravvivono nelle foreste vedendo i diritti umani calpestati.

Così, il tappeto rosso ha smesso di essere passerella per celebrare i premiati che, a conclusione della cerimonia in sala, si sono affacciati all’esterno del Palazzo del Cinema per ricevere l’ulteriore omaggio del pubblico.

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