Prorogato al 31 ottobre 2025 il termine entro cui le imprese devono stipulare polizze assicurative contro le catastrofi naturali. Questa decisione, formalizzata con la conversione in legge del Decreto-Legge 28 febbraio 2025, n. 19, offre alle aziende un ulteriore margine di tempo per adeguarsi alla normativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2024.
L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione nel territorio nazionale, iscritte nel Registro delle Imprese. E consiste in una copertura assicurativa mirata a proteggersi contro terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali vanno protetti dai danni causati da questi eventi.
Cosa deve essere assicurato
Le polizze devono garantire una copertura totale se il valore assicurato non supera un milione di euro. Per importi tra 1 e 30 milioni di euro, il limite di indennizzo non può essere inferiore al 70% della somma assicurata, mentre per somme superiori o per le grandi imprese, i massimali sono oggetto di negoziazione tra le parti.
È importante sottolineare che, in caso di mancata sottoscrizione della polizza entro il nuovo termine del 31 ottobre 2025, le aziende potrebbero subire conseguenze negative nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni finanziarie pubbliche, comprese quelle previste in occasione di eventi calamitosi.
Poche imprese sono assicurate contro le calamità
Attualmente, la diffusione di queste coperture assicurative tra le imprese italiane è limitata. Secondo recenti stime, solo una piccola percentuale delle aziende è attualmente coperta contro rischi come terremoti e alluvioni. Pertanto, è fondamentale che le imprese utilizzino questo periodo di proroga per informarsi e adeguarsi alla normativa, proteggendo così i propri beni e garantendosi l’accesso a eventuali supporti pubblici in caso di calamità.