13.04.2023
Dichiarazioni a Bruxelles del legale greco dell’europarlamentare
Bruxelles, 13 apr. (askanews) – Eva Kaili, la ex vicepresidente greca del Parlamento europeo sotto accusa da parte della Procura federale belga nell’ambito del cosiddetto “Qatargate”, è impaziente di uscire dal carcere per andare ai domiciliari e poter riabbracciare la figlia di due anni, e di poter provare la sua innocenza e ritornare a testa alta nel suo paese. Lo ha riferito l’avvocato greco di Kaili, Michalis Dimitrakopolous, con tre dichiarazioni in francese che ha letto ai giornalisti in un punto stampa questo pomeriggio a Bruxelles. L’avvocato ha fatto anche altre dichiarazioni nella sua lingua alla stampa greca.
Riguardo alla decisione di ieri della giustizia belga di concedere a Kaili i domiciliari con sorveglianza tralite braccialetto elettronico, l’avvocato ha detto: “Non so che giorno la signora Kaili uscirà di prigione. Ho parlato oggi con un agente carcerario e mi ha detto che stanno cercando un braccialetto elettronico”.
“Abbiamo parlato con Eva in carcere – ha aggiunto Dimitrakopoulos – per circa due ore: è in un buono stato psicologico e attende con impazienza il momento in cui si apriranno le porte della prigione per andare ad abbracciare sua figlia. Il nonno (il padre di Kaili, ndr) ha detto alla bambina che sua mamma tornerà a casa, e quando sente un aereo lei mette i suoi vestiti più belli per accogliere sua madre. Sono momenti unici”.
“Sono molto felice – ha dichiarato ancora l’avvocato in francese – che Eva Kaili possa uscire di prigione, con dignità e senza avere confessato crimini che non ha commesso. Il percorso che resta da fare è ancora difficile. Eva Kaili si batterà per provare la sua innocenza. Ha un sogno, quello di essere assolta e di ritornare in Grecia ad abbracciare i suoi compatrioti, che – ha cpncluso – l’hanno onorata della loro fiducia in tutti questi anni e l’hanno eletta” al Parlamento europeo.