18 Maggio 2024
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Eventi, Spettacolo

Rap e trap a suon di Pizzica

05.05.2024

Il maestro concertatore della Notte della Taranta 2024 mischia le diverse anime della scena musicale italiana degli ultimi 15 anni, in compagnia dei nomi più brillanti del panorama musicale.

La 27esima “Notte della Taranta” si svolgerà il 24 agosto, come da tradizione a Melpignano nel cuore del Salento. Ebbene, la Taranta gioca le sue carte, mischiando e rimescolando il mazzo con un pizzico di audacia. Si sarebbe potuto optare per la strada più battuta, affidandosi alle sicurezze di qualche star internazionale o a un monumento della canzone d’autore. Un tiro a segno quasi garantito, certo, ma con il rischio di lasciare un’impressione leggera, come un soffio. Perché non osare un po’?, avrà pensato il Ragno, curioso di esplorare gli angoli più nascosti del mondo musicale, lasciandosi sedurre dalle melodie del nuovo, anche a costo di inciampare.

Meglio tentare e magari inciampare, che rimanere con il dubbio del “cosa sarebbe stato se”. La scelta di Shablo, il produttore-DJ (e molto altro), come maestro concertatore per l’edizione 2024 della Notte, segna un passo in questa vibrante direzione. Questo italo-argentino, con radici ben piantate nella terra lucana, è il filo conduttore che ha saputo intrecciare, meglio di chiunque altro, le diverse anime della scena musicale italiana degli ultimi 15 anni. Rap, trap ed elettronica si fondono senza barriere, in compagnia dei nomi più brillanti del panorama. Basta fare un salto su Youtube o Spotify per scoprire che, dietro a molti successi, c’è spesso lui, l’uomo che porta nel cuore le tarantelle ascoltate con il nonno. Tradizione e modernità, ecco il mix vincente. Shablo apre una finestra sul futuro senza dimenticare le radici, pronti a dare nuova vita alla pulsazione popolare della pizzica attraverso i linguaggi contemporanei. Una scommessa audace, certo, ma le basi ci sono tutte. Il malessere sociale e psicologico che un tempo portava le tarantolate a cercare sollievo nella danza non è così diverso dal bisogno di espressione che spinge i giovani di oggi, dalle grandi città ai piccoli borghi, a versare in rime i loro sentimenti di amore e rabbia. È quella dimensione “terapeutica” della musica menzionata da Shablo nel suo discorso di investitura.

La pizzica può curare, così come il rap e la trap diventano valvole di sfogo quando sembra non esserci via d’uscita. Il ritmo, quello è il filo invisibile che ci lega al passato: da un lato il battito ancestrale del tamburello, dall’altro il pulsare elettronico dei sintetizzatori. Si danzava sotto la luna piena tra i filari di viti cento anni fa, si danza oggi tra beat e groove: questa è la magia che può avvicinare le nuove generazioni. E l’incoronazione di Riccardo Zangirolami, giovanissimo direttore d’orchestra con già un bel po’ di successi alle spalle, come maestro concertatore aggiunge quel tocco di freschezza che non guasta. Nel 1998, all’alba della Notte della Taranta, molti degli spettatori che quest’anno affolleranno Melpignano non erano ancora nati. Ma è proprio a loro che si lancia un messaggio di inclusione: non temete le loro catenine d’oro o le loro felpe con cappuccio. I puristi possono custodire i ricordi, ma la Taranta guarda avanti, viva e pulsante nel cuore dei giovani. Ogni anno si rinnova, sfuggendo alla monotonia. E poi, quando i riflettori si accenderanno e la musica inizierà a suonare, toccherà alle note trasformarsi in emozioni tangibili, in lacrime e sudore. C’è sempre il rischio che la magia sfumi in una nuvola di marketing, ma sotto il cielo stellato di Melpignano scopriremo se la Taranta saprà ancora incantare, andando oltre l’ordinario. Un’altra rinascita, come se fosse sempre la prima volta.

 

Credito fotografico: La Notte della Taranta, pagina official Facebook.

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