10.04.2024
Riparte la missione europea a caccia di batteri nel sottosuolo di Marte
La missione europea ExoMars, congelata dopo l’invasione russa in Ucraina, riprende le sue attività con una partecipazione italiana non indifferente. Nell’ottobre 2030 i primi dati scientifici dovrebbero essere acquisiti dal Rover Operations Control Center che ha sede a Torino.
L’invasione russa dell’Ucraina non solo ha sovvertito il disegno di stabilità dell’Europa, ma ha arrestato anche importanti collaborazioni scientifiche e tecnologiche. Tra queste, la missione ExoMars dell’Agenzia Spaziale Europea, che ora è pronta a ripartire con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana, dell’Agenzia Spaziale del Regno Unito e della rinnovata partnership con la NASA. Il Programma ExoMars 2028 rappresenta una sfida senza precedenti, perché si propone di portare sulla superficie del Pianeta Rosso il rover ribattezzato “Rosalind Franklin” (nome della biochimica britannica alla quale si deve un contributo fondamentale per la comprensione delle strutture molecolari del DNA e dell’RNA), dotato di uno speciale trapano perforatore, ideato dalla scienziata italiana Amalia Ercoli Finzi, e di un vero e proprio laboratorio chimico-fisico in miniatura con cui andare a caccia di traccia di vita, scandagliando fino a due metri di profondità. Inizialmente prevista nel 2020, in collaborazione con l’agenzia spaziale russa Roscosmos, e poi rinviata al 2022, la missione ExoMars è stata congelata, fino alla sua riprogrammazione generale che ha permesso di individuare la nuova opportunità di lancio (dal Kennedy Space Center in Florida) nella finestra compresa tra ottobre e dicembre del 2028, per essere certi di approdare nell’emisfero settentrionale di Marte in condizioni ambientali ottimali per lo svolgimento degli esperimenti, evitando la stagione delle tempeste di sabbia.
Di solito, si sceglie il momento più favorevole di allineamento tra Terra e Marte per ridurre il tempo di viaggio, ma si è preferito optare per una soluzione che garantisse la sopravvivenza del rover. Se tutto andrà secondo i programmi, nell’ottobre 2030 i primi dati scientifici dovrebbero essere acquisiti dal Rover Operations Control Center che ha sede a Torino, presso Altec, centro di eccellenza costituito da Thales Alenia Space Italia e Agenzia Spaziale Italiana, che da un quarto di secolo opera a supporto dell’utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale e delle missioni di esplorazione planetaria. Thales Alenia Spacem ha siglato con l’Agenzia Spaziale Europea un contratto del valore di circa 522 milioni di euro per la continuazione delle attività necessarie al completamento della missione ExoMars 2028, che include la realizzazione del modulo di discesa e atterraggio su Marte e le attività di manutenzione e riconfigurazione dei veicoli già costruiti per la missione del 2022.
Elemento chiave del rover europeo, capace di guida autonoma sulla superficie del pianeta, è la trivella sviluppata da Leonardo, nello stabilimento di Nerviano, in provincia di Milano, che raccoglierà campioni di terreno perforando il suolo marziano, analizzandone le proprietà chimiche, fisiche e biologiche. Uno degli obiettivi della missione è la ricerca di batteri nel sottosuolo, viventi o fossilizzati, che costituirebbero la prova della vita esistente o precedente sul Pianeta Rosso.
Credito fotografico: Thales Alenia Space, Master Images Programmes