14.02.2025
Per rivalutare le opere, anche quelle custodite nei depositi
Roma, 14 feb. (askanews) – Scoprire e rivalutare in chiave critica le collezioni del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia a Roma, comprese le opere custodite nei depositi, al fine di contribuire alla più ampia attività di conservazione e valorizzazione: dalla progettazione di nuovi allestimenti fino alla programmazione di mostre temporanee. Questo l’obiettivo del lavoro di catalogazione sistematica promosso dal VIVE, diretto da Edith Gabrielli, confluito nella realizzazione di un catalogo online sul sito dell’Istituto stesso.
L’intervento di catalogazione è stato affidato a tre gruppi di lavoro, impegnati in uno studio sistematico e continuo delle collezioni, coordinati da tre accademici: Alessandro Tomei, già professore ordinario di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Barbara Agosti, professoressa ordinaria di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Tor Vergata e Valerio Terraroli, professore ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Verona, rispettivamente per l’arte medievale, moderna e contemporanea, in linea con il patrimonio custodito dall’Istituto.
Avviato nel 2020, il lavoro di catalogazione ha previsto, in una prima fase, la ricognizione delle varie e spesso difformi catalogazioni già effettuate in passato e l’elaborazione di un programma quadriennale di lavoro che prevedesse, da un lato l’aggiornamento delle schede esistenti, dall’altro la realizzazione ex novo di quelle mancanti. A seguire la definizione delle caratteristiche del catalogo online da pubblicare sul sito del VIVE – dal modello di scheda delle singole opere fino alle funzioni di ricerca e filtro – contemperando le soluzioni proposte dalle principali istituzioni nazionali ed internazionali con le specificità del patrimonio dell’Istituto.
Il catalogo, online con le prime 94 opere schedate per il Medioevo, presenta ben 560 schede in italiano e in inglese redatte da circa 80 specialisti, in gran parte giovani, provenienti dai maggiori centri di ricerca e università italiani ed esteri. Un lavoro multidisciplinare e altamente specialistico che, anche grazie al supporto di Silvia Armando e del personale interno dell’Istituto, ha consentito di indagare a fondo le collezioni restituendone una lettura più completa ed accurata, nonché decine di scoperte e nuove datazioni e attribuzioni. Fiore all’occhiello dell’iniziativa l’alta qualità della documentazione fotografica; oltre 2.200 gli scatti fotografici in catalogo, frutto di un’accurata riorganizzazione dei materiali fotografici esistenti – in particolare quelli digitali – e dell’attivazione di una nuova campagna fotografica ad hoc.
“Il grande progetto di catalogazione promosso dal VIVE è stato pensato per promuovere lo studio e la conoscenza delle collezioni dell’Istituto e garantire la loro fruizione da parte di un pubblico ampio e diversificato. In linea con le più importanti realtà museali internazionali e fermamente convinti del ruolo imprescindibile della catalogazione per un’ottimale attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio, abbiamo avviato un imponente intervento in tale direzione, coadiuvati da tre accademici di chiara fama che hanno coordinato specialisti dei maggiori centri di ricerca e università italiani ed esteri. La pubblicazione del catalogo online consentirà agli studiosi di effettuare ricerche di carattere scientifico, approfondendo lo studio delle opere di interesse e scoprendo nuove attribuzioni e datazioni, e a turisti e curiosi di conoscere le opere più significative anche attraverso l’importante corredo fotografico che accompagna il catalogo” ha dichiarato Edith Gabrielli, direttrice del VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia.
Al fine di condividere con il pubblico i risultati delle indagini condotte nell’ambito della campagna di catalogazione e consentire ai visitatori di scoprire ed ammirare le opere ad oggi custodite nei depositi, il VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia ha promosso un ciclo di cinque incontri dal titolo “Reintegrazioni. Dai depositi al percorso di visita” che mira alla reintegrazione di tali opere nel percorso museale aperto al pubblico, coinvolgendo quest’ultimo in un’esperienza di riscoperta ed approfondimento storico-artistico del patrimonio del VIVE.
In occasione di ciascun incontro verrà inaugurata, presso la Sala Altoviti di Palazzo Venezia, l’esposizione dell’opera oggetto della conferenza stessa. Da oggi è esposto al pubblico il frammento della porta bizantina della basilica di San Paolo fuori le Mura, raffigurante una scena della Pentecoste, che, in linea con l’anno giubilare 2025, sarà visibile presso la sala Altoviti di Palazzo Venezia fino al prossimo 23 marzo.