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Sabato Zelensky a Roma da Mattarella e Meloni, poi vede Papa

12.05.2023

Città blindata per la visita. In serata il leader ucraino in tv da Vespa

RRoma, 12 mag. (askanews) – Il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky arriva sabato a Roma per una visita che lo porterà a incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e papa Francesco.

Zelensky arriverà sabato mattina in una Capitale blindata: previsti servizi ad ampio raggio, bonifiche nelle zone sensibili (e anche nella rete fognaria), sorveglianza anche nel Tevere e dall’alto, grazie a elicotteri. Ad accoglierlo e ad accompagnarlo nelle visite istituzionali ci sarà il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Sul programma dettagliato della visita c’è uno stretto riserbo per motivi di sicurezza, ma secondo quanto si apprende il primo appuntamento sarà al Quirinale per quella che è ormai diventata una visita ufficiale. Mattarella e Zelensky non si vedono dal 2020, quindi è la prima volta per un faccia a faccia tra i due capi di Stato da quando è iniziata la guerra. La posizione dell’Italia è la stessa e non è mai mutata da quando c’è stata l’invasione russa: sostegno all’Ucraina e rispetto della sua integrità territoriale. Anche quella ucraina non ci si aspetta che sarà diversa da quanto Zelensky ha fatto in tutti questi mesi: una richiesta di aiuto all’Europa e all’Occidente, anche militare, per contrastare l’aggressore. L’incontro non prevede dichiarazioni finali. Per quanto riguarda il capo dello Stato giova ricordare quanto ha detto in questi mesi e ha ripetuto ieri da Oslo dopo l’incontro con il primo ministro norvegese: “Contrastare la politica di aggressività della Russia è necessario ma non ci deve distogliere dalla ricerca di un approdo di pace”. Mattarella si augura che a Mosca torni la razionalità. L’invasione russa ad un paese europeo rappresenta infatti per l’Ue una novità assoluta e un salto di qualità che non si era mai visto dalla seconda guerra mondiale a oggi. “La comunità internazionale si fonda sul multilateralismo, sul rispetto della indipendenza e della sovranità di ciascuno Stato – ha ripetuto anche ieri il presidente della Repubblica -, sui valori di libertà e democrazia e sulla salvaguardia della dignità umana e di quei diritti fondamentali che consideriamo irrinunciabili, e quindi incomprimibili”.

Subito dopo il Quirinale, il leader ucraino si recherà a Palazzo Chigi per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I due si sono già visti a Kiev lo scorso 21 febbraio e in quell’occasione la premier aveva invitato Zelensky in Italia. Invito ribadito lo scorso 26 aprile, in occasione della Conferenza di Roma sulla ricostruzione a cui Zelensky aveva partecipato in video collegamento. L’incontro (a cui potrebbero seguire delle dichiarazioni alla stampa) saranno l’occasione per fare il punto sulla situazione del conflitto. Meloni ha assicurato più volte, l’ultima nella sua visita a Praga di mercoledì scorso, che l’Italia continuerà a dare “un sostegno a 360 gradi” a Kiev, per “tutto il tempo necessario”. Un sostegno sul piano politico, militare, umanitario ma anche della ricostruzione, che vuol dire “scommettere sulla vittoria dell’Ucraina” e su “un futuro di libertà e pace” per il Paese. Pieno supporto, da Meloni, anche al processo avviato per l’ingresso di Kiev nell’Unione europea: “Un’aspirazione – la sua posizione – che io considero, che noi consideriamo, assolutamente sacrosanta da parte di chi oggi difende con la sua vita anche la nostra libertà”.

Nel pomeriggio, poi, Zelensky sarà in Vaticano ricevuto in visita privata da papa Francesco. Il Santo Padre, certamente, nel colloquio privato con il presidente ucraino ribadirà la sua posizione schierata sul fronte della pace e del dialogo tra le parti. Una posizione ribadita ormai in modo quasi ossessivo, in ultimo anche mercoledì scorso al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro. Un anelito, quello per la cessazione del conflitto “le cui prime vittime sono i civili inermi, donne e bambini”, ha ribadito a più riprese, che lo ha spinto a rendersi disponibile ad una mediazione personale e della Santa Sede, in questo senso. Era stato lo stesso Francesco, infatti, sul volo di ritorno dall’Ungheria al termine del suo ultimo viaggio internazionale ad accennare ai giornalisti ad una “missione di pace” della Santa Sede in corso. “Sono disposto a fare tutto il possibile per la pace in Ucraina”, aveva ribadito il Papa in quella circostanza.

La giornata proseguirà con la partecipazione del presidente ucraino ad uno speciale ‘Porta a porta’ di Bruno Vespa, in onda alle 18.30 su Rai1.

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