03.10.2024
C’erano una volta i latin lovers. Tanti scontenti della propria vita sessuale. Lo dichiara il 54% degli intervistati, per lo più giovani. Una curiosa indagine rivela un’immagine troppo negativa sulla vita sessuale degli italiani. Ansia, preoccupazioni, imbarazzo; sono molte le cause che stanno dietro questa insoddisfazione. Una in particolare.
L’educazione specifica, o per meglio dire la sua assenza, è una delle principali ragioni di questa situazione. Il 30% dei giovani ha detto di non averne mai ricevuta una, mentre il 54,6% ritiene che quella avuta non sia stata sufficiente e che ciò abbia avuto un impatto sul proprio benessere sessuale. In effetti in Italia di sesso a scuola non si parla e spesso anche in famiglia c’è difficoltà ad approcciare l’argomento. Ne consegue che le informazioni vengano spesso reperite dagli amici o sul web, e ciò contribuisce a creare una visione distorta dei rapporti intimi. Non è il consumo di pornografia di per sé a fare male, ma il modo in cui se ne fa uso, come hanno sottolineato vari sessuologi: prendere come riferimento ciò che si vede nei video hot può avere come effetti collaterali da un lato un continuo senso di inadeguatezza rispetto alle proprie performance e, dall’altro, richieste irrealistiche e una perdita del senso del limite. Il 71,2% di chi ha partecipato al sondaggio ha confermato, ammettendo di essere condizionato da tv e social media.
C’è un altro dato ad attestare il fatto che di sesso non si parla quanto e come si dovrebbe. Secondo il sondaggio, la quasi totalità degli intervistati – il 97,5% – non ha mai consultato un sessuologo e il 16,5% nemmeno uno psicologo. A frenare sono imbarazzo, ma anche costi elevati dei servizi e carenza di professionisti sul territorio, ma sicuramente anche tabù culturali. Nemmeno nella coppia il dialogo è aperto: la metà degli intervistati ha difficoltà a confidarsi col partner (soprattutto gli uomini, il 64% degli intervistati), preferendo il confronto con gli amici o nei forum online. Il problema è che la mancanza di comunicazione riguardo ai desideri e alle aspettative sessuali è alla base dell’insoddisfazione, insieme anche a stress e ansia generati dai fattori esterni (come lavoro, famiglia, situazione economica che possono diminuire il desiderio sessuale).
Spesso capita però che ansia e preoccupazioni siano collegate proprio all’atto sessuale. A generare maggior disagio è l’imbarazzo che si prova nell’esprimersi a parole (17,6%), ma anche la mancanza di desiderio sessuale (21,6%), la difficoltà a raggiungere l’orgasmo (17,1%) e il dolore durante i rapporti (11,3%). Per ritrovare il piacere e la serenità sotto le lenzuola, dovrebbero prima di tutto essere abbattuti i molti tabù culturali che circondano la sfera sessuale e questo sarà possibile prima di tutto attraverso un’adeguata educazione. Parlare (all’occorrenza anche con uno specialista) dei propri desideri e prendere consapevolezza di cosa ci succede, senza aspettative assurde o timore di essere fraintesi o giudicati, sarà liberatorio e l’esperienza sicuramente più soddisfacente.