Le Società Benefit continuano a crescere a ritmi serrati in Italia. Alla data del 31 marzo 2025, se ne contano 4.813, ben 896 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando erano 3.917. A certificare il dato è l’Osservatorio della Camera di Commercio di Brindisi-Taranto insieme a Infocamere. Un trend in ascesa che testimonia il radicamento sempre più forte di un modello d’impresa che integra il profitto con finalità di beneficio comune, con effetti tangibili sia sulla governance che sulle performance economiche.
“Le benefit hanno un piede nel presente e uno nel futuro”
La VI Giornata Nazionale delle Società Benefit, organizzata da Assobenefit a Milano, ha offerto l’occasione per un passaggio di testimone importante: Mauro Del Barba, promotore della legge istitutiva delle SB in Italia, ha concluso il suo mandato. Nel suo discorso di apertura ha tracciato un bilancio e rilanciato la sfida: “Quello delle SB è un progetto politico? L’outcome della legge è concorrere alla creazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile ispirato dalle società benefit. […] Le benefit continuano a crescere in numero e in qualità ed è il motivo per cui vogliamo guidare il cambiamento. Sembra presuntuoso ma è semplicemente responsabile”.
Una dichiarazione che sottolinea il ruolo trasformativo di queste imprese, capaci di guardare oltre la rendicontazione economica e puntare su innovazione, inclusione e impatto.
Cambio ai vertici: Morganti nuovo presidente
Il pomeriggio dell’evento ha segnato un ulteriore passo avanti con il rinnovo del Consiglio Direttivo di Assobenefit. Alla presidenza è stato eletto Marco Morganti, fondatore di Banca Prossima, noto per il suo impegno nel promuovere una finanza responsabile e inclusiva. Accanto a lui, una squadra eterogenea che fonde competenze bancarie, accademiche, imprenditoriali e sociali: Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo; Irene Bengo, docente e ricercatrice del Politecnico di Milano, esperta di imprese ibride e misurazione dell’impatto; Alessandra Bucci, manager e consulente strategica, con attenzione all’innovazione sociale e alla trasformazione culturale; Mauro Del Barba, promotore della normativa sulle Società Benefit in Italia; Paolo Di Cesare , co-fondatore di Nativa, pioniera del movimento B Corp e Benefit in Italia; Laura Gori, imprenditrice digitale e consulente ESG, impegnata su metriche d’impatto e tecnologie per la sostenibilità; Paola Osto, Head of Sustainability & ESG presso Plenitude; Serena Porcari, presidente di Dynamo Academy e CEO di Dynamo Camp; Roberto Randazzo, avvocato e docente, esperto di economia sociale e filantropia strategicaUn segnale chiaro.
Performance e governance: i numeri danno ragione al modello
Durante la giornata sono stati condivisi i risultati di due ricerche che confermano l’efficacia del modello. Le Società Benefit, ha spiegato Paolo Di Cesare, “crescono di più e meglio rispetto alle non benefit sugli indicatori di performance economica oltre che con riguardo all’innovazione, ma assicurano pure l’equilibrio di genere e la presenza dei giovani nei board”. Inoltre, grazie allo studio Tiresia è stato possibile mappare le “posture” organizzative di queste realtà, evidenziando l’integrazione crescente tra missione sociale e core business.
Claudia Ravera di NWG Energia ha sottolineato un punto chiave: “Coinvolgere non è solo informare lo stakeholder, ma ascoltare la sua valutazione ed agire poi in base a quella, in osmosi ideale fra l’organizzazione interna che include le fondamentali funzioni aziendali, e quella esterna”.
Una sfida culturale prima che normativa
Il successo crescente delle Società Benefit non è solo una questione di numeri. È anche, e soprattutto, un processo culturale. Come ha osservato Lara Ponti (Ponti SpA, Confindustria), “Le imprese che costituzionalmente hanno internalizzato la dimensione del rischio sono state più capaci di reagire alle crisi. […] Alle imprese viene chiesto tanto perché sono attrici sociali e come tali devono assumere diritti e doveri”.
È su questo binomio – visione e responsabilità – che le Società Benefit stanno costruendo il loro futuro. Un futuro che, con i nuovi vertici e una base in continua espansione, si preannuncia sempre più centrale nel panorama imprenditoriale italiano.