18.04.2024
Si chiama “Scrivi quando arrivi” l’iniziativa “self made” contro la violenza di genere per chi si trova solo per strada. E si diffonde a macchia d’olio in diverse città italiane. Basta iscriversi per sentirsi al sicuro nei momenti di panico.
Se sei una donna la conosci. Conosci quella sensazione di ansia che ti pervade all’improvviso mentre cammini da sola per strada la sera, soprattutto quando è tardi. “Potevo mettere un paio di pantaloni”, pensi. Che poi, avrebbero davvero fatto la differenza? Assolutamente no, e questo lo sai benissimo. Ed è ingiusto anche solo pensarlo, ma forse ti saresti sentita più al sicuro. Cammini, acceleri il passo, ti guardi intorno. Vorresti un po’ di musica ad accompagnarti, ma se non sento qualcuno che arriva da dietro all’improvviso? Allora niente musica, oppure tieni un auricolare soltanto, volume al minimo e tutti i sensi in allerta. Poi arrivi a casa, sana e salva. “Se solo ci fosse stato qualcuno a tenermi compagnia, forse avrei avuto meno paura”, pensi di nuovo.
Ed è proprio per non far sentire da sole le ragazze (ma non solo) per la strada, mentre tornano a casa la sera, che è nata l’iniziativa “Scriviquandoarrivi”, un gruppo What’s App solidale in cui le persone possono trovare un prezioso supporto in momenti di disagio e di paura. Il progetto, ideato da una studentessa di giurisprudenza bolognese, Samia Outia, ha presto superato i confini del capoluogo emiliano: attualmente conta oltre 350 iscritti e si sta rapidamente diffondendo in città come Torino, Firenze, Roma e Bergamo. La forza di “Scriviquandoarrivi” risiede nella sua semplicità: le iscritte e gli iscritti (per lo più, persone che spesso si sentono vulnerabili per strada) possono scrivere sulla chat quando si trovano in situazioni di disagio, quando temono di fare “brutti incontri” o semplicemente quando hanno bisogno di sentirsi più sicure e sicuri mentre percorrono un tratto di strada in solitudine. E la solidarietà si manifesta in molti modi: una telefonata di supporto, un’accompagnatrice disponibile a dare una mano di persona, o anche solo la presenza rassicurante di sapere che qualcuna è lì, pronta ad ascoltare e offrire conforto.
L’iniziativa di Outia, però, non si ferma al mondo dell’online. Per raggiungere un pubblico più ampio e per raggiungere le donne e le persone che potrebbero non esserne a conoscenza sono state adottate anche strategie offline. Alla vecchia maniera, insomma: volantini affissi sui pali e scritte sui muri che invitano chi sente di averne bisogno a raggiungere questa rete di solidarietà, creando un’ancora di salvezza in un mondo che può sembrare ostile e insicuro. Perché diciamolo: in una società che a volte fa davvero paura, siamo tutti uguali ma, per citare Orwell, c’è chi è più uguale di altri. Ed ecco che dove la legge e la giustizia spesso non arrivano come dovrebbero c’è bisogno di idee come “Scriviquandoarrivi”, idee che non ti fanno sentire sola, idee che ti fanno avere un po’ meno paura di viverti la tua libertà.