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Spagna, anche Sanchez contro Rubiales dopo scandalo del bacio

22.08.2023

Un gesto “inaccettabile”, scuse “insufficienti”

Roma, 22 ago. (askanews) – Dopo il ministro dello Sport ieri, anche il premier spagnolo Pedro Sanchez ha accusato anche il presidente della Federcalcio spagnola per il bacio imposto alla giocatrice Jennifer Hermoso.

Dopo l’aumento della polemica sui social network, donne e uomini politici reagiscono a turno al caso di Luis Rubiales, il presidente della Federcalcio spagnola che ha baciato in bocca l’attaccante Jenni Hermoso dopo l’incoronazione mondiale delle giocatrici spagnole.

Lunedì il ministro della Cultura e dello Sport, Miquel Iceta, aveva chiesto a Rubiales di scusarsi. Una chiamata ascoltata, visto che l’interessato ha subito realizzato un video indirizzato al N.10 de la Roja.

Ma questo tentativo di perdono non è piaciuto in Spagna. Anche il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha attaccato il capo della federazione calcistica, definendo il suo gesto “inaccettabile” e le sue scuse “insufficienti”. “Quello che abbiamo visto è stato un gesto inaccettabile (…) e le scuse che ha presentato sono insufficienti e inadeguate”, ha commentato il signor Sánchez in una conferenza stampa a Madrid.

Prima di questa nuova polemica, la reputazione di Luis Rubiales era già gravemente offuscata. In carica dal 2018, era stato accusato di aver organizzato orge con i soldi della federazione lo scorso settembre. In passato è stato anche oggetto di un processo per violenza sessuale ed è stato poi assolto.

Secondo le informazioni pubblicate dal quotidiano Revelo, Luis Rubiales avrebbe pregato Jenni Hermoso di apparire con lui nel video di scuse, ma la giocatrice ha rifiutato. Peggio ancora, le dichiarazioni pubblicate dalla federazione spagnola calcio (RFEF) in cui la Hermoso minimizza il gesto di Rubiales non sarebbero mai state pronunciate dall’attaccante della Roja. Queste dichiarazione sarebbe state scritti dalla comunicazione della RFEF e distribuiti ai media.prossimi giorni per chiarire un po’ di più questa polemica che non finisce mai.

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