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Spagna, sondaggio: socialisti in testa di 1,4 punti su PP

17.07.2023

Coalizione sinistra stacca di 4,5 quella di destra

Roma, 17 lug. (askanews) – L’ultimo sondaggio CIS di Tezanos prevede la vittoria del PSOE con 1,4 punti di vantaggio sul PP nelle elezioni spagnole di domenica prossima. Il blocco di sinistra, PSOE e Sumar, otterrebbe il 47,1% dei voti, 4,5 punti in più di quello di destra, PP più Vox, che otterrebbe il 42,6%

Il CIS di Tezanos mantiene la previsione della scorsa settimana,e ribadisce che il PSOE vincerà le elezioni domenica prossima con il 32,2% dei voti, 1,4 punti di vantaggio sul PP che raggiungerà 30,8% dei voti.

Quest’ultimo sondaggio CIS non offre una distribuzione dei seggi ma, tenendo conto che il suo macro-sondaggio ha dato al PSOE una previsione elettorale del 31,4% e tra 122 e 140 deputati, e ora gli dà una stima più alta -32,2%- è logico supporre che il numero dei seggi si avvicinerebbe e potrebbe addirittura superare la stima più favorevole prevista nel macrosondaggio.

Il risultato offerto da quest’ultimo sondaggio CIS, così favorevole al PSOE, verrebbe a costo di un calo significativo di Sumar, la piattaforma di Yolanda Díaz. Se nel macro sondaggio gli era stata concessa un’intenzione di voto del 16,4%, ora si è ridotta al 14,9. Tuttavia, rimarrebbe la terza forza, superando Vox di oltre tre punti.

Per quanto riguarda le formazioni indipendentiste catalane, il Centro indica un chiaro vantaggio dell’ERC rispetto agli Junts. Il primo otterrebbe il 2,1% dei voti e il secondo l’1,4%. Per quanto riguarda i partiti baschi, il sondaggio offre un pareggio nell’1,1% dei voti per il PNV e EH Bildu.

Il CIS chiede anche agli intervistati chi preferirebbero essere presidente del governo dopo le prossime elezioni. In questo caso, il 30,7% afferma che Pedro Sánchez rispetto al 28% che opta per Alberto Núñez Feijóo. La leader di Sumar, Yolanda Díaz, è indicata dal 14,6% degli intervistati e il leader di Vox, Santiago Abascal, dal 7,2%.

Il sondaggio flash viene reso pubblico oggi, ultimo giorno in cui per legge è possibile trasmettere i sondaggi, e dodici giorni dopo il macrosondaggio elettorale, con quasi 30.000 interviste, condotto poco prima dell’inizio della campagna.

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