13.11.2024
Oltre al bene all’ambiente, le aree verdi urbane sono fondamentali anche per lo sviluppo psicofisico dei nostri piccoli. Contribuiscono alla realizzazione di molteplici diritti riconosciuti dalla Convenzione Onu, quali diritto alla salute, all’educazione e alla coesione sociale. Concreto divario tra Nord e Sud. Confronti e approfondimento.
Che ruolo giocano le aree verdi all’interno degli spazi urbani? A primo impatto, forse, potremmo pensare alla questione climatica: più alberi, meno caldo nelle giornate torride d’estate. E questo, certamente, è un dato di fatto. Ma c’è anche un altro aspetto fondamentale: la presenza di parchi, aree di gioco e spazi per lo sport all’aperto contribuiscono a rendere le città a misura di bambino. In questo senso, come specificato dal rapporto Unicef “La necessità del verde urbano per lo sviluppo ottimale dei bambini”, le aree verdi rappresentano un elemento necessario per uno sviluppo psicofisico ottimale dei minori e, di conseguenza, contribuiscono alla realizzazione di molteplici diritti riconosciuti dalla Convenzione Onu, quali diritto alla salute, all’educazione e alla coesione sociale.
Dal punto di vista pratico, l’accesso a questi spazi è legato al principio di non discriminazione, in quanto sono considerati potenti strumenti per ridurre le disparità socioeconomiche perché garantiscono a ciascuno, indipendentemente dall’origine o dal reddito, di godere degli stessi benefici. Ancora, le aree verdi urbane facilitano lo sviluppo di capacità di coesione sociale, essendo questi luoghi in cui i bambini possono incontrarsi, instaurare relazioni e fare nuove conoscenze a prescindere dal background sociale ed economico. Insomma, i benefici sono molteplici.
Per garantire le funzionalità dei parchi, in Italia esiste una legge del 1992, poi aggiornata nel 2013, che impone ai Comuni sopra i 15mila abitanti di piantumare un nuovo albero per ogni nuovo nato iscritto all’anagrafe. E proprio in applicazione di questa normativa, i capoluoghi di provincia italiani hanno riportato la messa in dimora di quasi 80mila alberi nel 2022 secondo i dati messi a disposizione da Openpolis.
Nonostante questa nobile prerogativa, però, anche la disponibilità del verde urbano risente delle disparità che spaccano il nostro Paese: se nelle città del Nord-Est ogni abitante ha a disposizione quasi 210 metri quadri di verde pubblico, nel Mezzogiorno le città offrono in media 77,4 metri quadri di questi spazi per ciascun abitante. Un esempio su tutti: mentre Gorizia offre 1000 metri quadri per residente di età inferiore ai 18 anni, Barletta e Crotone dispongono di meno di 20 metri quadri per bambino o ragazzo residente. Differenze, queste, che evidenziano una realtà di disparità rilevante, e che, alla luce dell’importanza che gli spazi verdi giocano nel benessere dei più piccoli, richiedono non solo interventi strutturati, ma anche una maggiore consapevolezza, anche da parte dei cittadini.