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Spettacolo Grande Boucle e Giro d’Italia

11.10.2023

Giro d'Italia, Valle d'Aosta

Chiusa la stagione ciclistica all’insegna di Pagacar, il 2024 vedrà il Tour de France partire dall’Italia e prendere la scena: sarà l’affaccio delle bellezze di casa nostra in 196 Paesi del mondo.

Il ciclismo di Pogacar, Vingegaard, Roglic, Van Aert, Evenepoel, Van der Poel e – ci auguriamo – Bagioli, non altri sport rivali: né il calcio della Premier, né la Formula 1 di Vestrappen, né la MotoGP di Bagnaia, né l’atletica di Tamberi. Bisogna risalire alle gesta di Maradona, Senna, Rossi e Lewis per assaporare attimi di pura magìa sportiva come quelli vissuti dalla Sanremo al Lombardia del 2023 passando per Fiandre, Roubaix, Liegi, scampoli di Giro e Vuelta e, soprattutto, tanto Tour, alla faccia dei pastrocchi dei Super Mondiali e degli Europei extra-large che sono piaciuti meno che in passato.

Dopo il sipario calato a Bergamo sul 2023, delle due ruote strette all’insegna del “solito” Pogacar si è immediatamente alzato quello sul 2024 con l’annuncio della partenza del nuovo Giro da Venaria Reale, intrisa di una spruzzatina di Grande Torino e – purtroppo – dal timore che le tappette iniziali finiranno per scalfire le grandi pagine del ciclismo già scritte nel 1982 a Torino e nel 1999 a Oropa dall’immenso Hinault al bis in rosa per il capoluogo piemontese e dallo scatenato Pantani per il cucuzzolo che domina Biella nella stagione cocktail di imprese e tragedie.

Il piatto forte delle intenzioni legate all’anno che verrà ancora dev’essere servito. Bisognerà aspettare mercoledì 25 ottobre quando il Tour renderà ufficiale a Parigi la Grande Partenza dall’Italia della prossima avventura in giallo già illustrata a spizzichi e bocconi: Firenze, Rimini, Cesenatico, Bologna, Piacenza, Torino (che vedrà sorpassata la retorica della Grande Partenza casalinga) e forse ancora Pinerolo.

Dal palcoscenico di Porte Maillot nella Ville Lumiere si leverà un inno a Bottecchia, Bartali, Coppi, Nencini, Gimondi, ancora Pantani e Nibali: sarà il caldo abbraccio all’Italia degli eroi del ciclismo in terra di Francia, che metterà ancor di più a distanza il Giro. L’eco del Tour targato verde-bianco-rosso sigillerà la spettacolare operazione di marketing messa in piedi da Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte a dispetto di tutte le altre 17 Regioni della Penisola.

Da Firenze a Nizza, dribblando la Parigi così immersa nel nuovo sogno olimpico a cent’anni dalla prima volta da esserne quasi soffocata: il prossimo Tour fisserà la propria mèta in Cote d’Azur e non nella Capitale come è tradizione.

I Giochi scatteranno cinque giorni più tardi della conclusione del Tour. Gli oltre 600 km in giallo del 2024 della Grande Boucle in Italia richiameranno lungo le rotte nostrane quasi 2 milioni di spettatori, generando l’indotto diretto di una sessantina di milioni di euro, l’indotto indiretto per la filiera del ciclismo nazionale di una cinquantina di milioni e l’affaccio delle bellezze di casa nostra in 196 Paesi del mondo.

Chissà se ciò basterà a risvegliare le istituzioni ciclistiche (leggi Federciclo) e le aziende italiane dal torpore in cui sono sprofondate per tornare ad accarezzare uno sport che se interpretato dai fenomeni di cui sopra proprio non ha rivali in altre discipline.

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