21.04.2023
Musica da camera in straordinari luoghi della bellezza in 10 regioni
Roma, 21 apr. (askanews) – Ritorna Armonie della Sera, il festival itinerante di musica da camera nei luoghi d’arte di ben dieci regioni italiane, dalla Calabria al Piemonte, in un Grand Tour delle bellezze note e meno frequentate del nostro paese, per riscoprirle grazie alla musica perfetta per la loro vocazione estetica, con ben 33 concerti di artisti di sicura esperienza e giovani talenti.
Nato nel 2005 dalle suggestioni che il prezioso borgo di Ponzano di Fermo nelle Marche con la sua natura dolce e le sue architetture romaniche, ispirò al pianista marchigiano Marco Sollini, oggi presidente e direttore artistico di Armonie della Sera, questo festival Wanderer esplora oggi gran parte del territorio italiano e delle sue bellezze, siano esse note o nascoste, dopo aver musicato per 14 anni ogni angolo d’arte e poesia della regione che lo ha ispirato, le Marche.
Quest’anno, a fianco di veri capisaldi della civiltà artistica occidentale, come il Cenacolo di Santa Croce a Firenze dominato dal rarissimo e straordinario Albero della Vita o la Cappella Palatina della Reggia di Caserta, Armonie della Sera porterà la sua musica in luoghi tutti da scoprire, come la gotica Chiesa di San Francesco nel borgo medievale di Gerace in Calabria o la salentina Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, senza dimenticare tanti piccoli teatri, veri scrigni di bellezza materiale e immateriale, raramente aperti, come il Signorelli a Cortona o il Bibiena a Mantova.
E la coraggiosa iniziativa di portare la propria idea musicale sulle orme di Goethe, come un’ottocentesca guida Baedeker alla scoperta del bello, ha portato ad un meno evidente, ma non per questo meno importante risultato etico, ovvero una vera collaborazione concreta tra tante associazioni musicali sparse in tutto il paese in nome di un comune patrimonio artistico.
Rimane comunque tutto marchigiano il cuore pulsante della manifestazione e per i cultori di questa regione così dolce di borghi e colline tra verde e mare, la lista degli appuntamenti è davvero evocativa, dal Colle dell’Infinito musicato dall’Hyperion Ensemble a passi di tango al romanico Monastero di Fonte Avellana, il cui “gibbo” boscoso evoca ancora le terzine che Dante gli ha dedicato e che ospiterà un tutto Bach affidato a Sonig Tchakerian, brillante violinista armeno-siriana da anni in Italia; e ancora la duecentesca Rocca Tiepolo di Porto San Giorgio con l’omaggio di teatro musicale dedicato a Eleonora Duse con Pamela Villoresi voce recitante e Marco Scolastra al pianoforte, il Santuario della Madonna del Lambro, perso fra gli intonsi Monti Sibillini con l’Ensemble Fanzago Baroque per un impaginato di rarità settecentesche, solo per citarne alcuni.
Importante inoltre in tutta la rassegna la programmazione dedicata al pianoforte, a partire dallo stesso Sollini, stimato interprete invitato dai migliori palchi internazionali, spesso impegnato anche a quattro mani con Salvatore Barbatano, come a Gerace, splendido borgo medievale della Locride o a Gradara al confine tra Marche e Romagna o con l’Orchestra da Camera di Caserta nella Basilica di San Nicola a Bari. Di particolare interesse, data la rarità della proposta, l’integrale degli studi pianistici di Ligeti, in collaborazione con la Società dei Concerti di Milano e l’Accademia di Musica di Pinerolo, che si terrà a Pinerolo nella sala da concerto dell’Accademia di Musica, quindi a Milano e Cavernago, ma anche il concerto dedicato al pianismo polacco che musicherà la splendida Sagrestia del Borromini a Roma, vero capolavoro barocco nascosto in Sant’Agnese in Agone, grazie al giovane ma affermato pianista polacco Marek Szleter.
Dunque una proposta estremamente varia, con appuntamenti importanti per gli amanti del pianoforte e che affianca solidi artisti di fama internazionale, come ad esempio Emanuele Arciuli, a giovani promesse di sicuro talento, creando dunque vere occasioni di ingresso in carriera per i migliori studenti di tutto il mondo, sotto l’occhio attento di una madrina d’eccezione, Raina Kabaivanska, voce indimenticabile del Novecento operistico a cui è dedicata una delle serate conclusive a dicembre, in cui i suoi migliori allievi si esibiranno in arie e romanze salottiere di sicuro fascino. Gran chiusura di questo Wanderer Festival che celebra l’unicità del nostro paese in musica, il 20 dicembre nel secentesco Oratorio San Filippo Neri di Torino con un tutto Schubert per pianoforte, clarinetto e soprano con il giovane clarinettista Cristiano Tomassini, la bellissima voce del soprano Varriale e il Duo Sollini-Barbatano.