23 Settembre 2025
/ 23.09.2025

Trump parla all’Onu perché l’America intenda

Nel suo intervento all’assemblea generale dell’Onu, il presidente Usa ha parlato per quasi un’ora attaccando le Nazioni Unite, l’Ue ma soprattutto le politiche green, definite “una truffa”. In sostanza, ha riaffermato la piattaforma politica che lo ha portato alla rielezione

Uno show durato quasi un’ora. Tenuto da un consesso internazionale ma mirato ai propri confini. L’intervento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all’Assemblea generale dell’Onu è stato una chiara riaffermazione della sua piattaforma politica “America First”, proiettata su un palcoscenico globale. Il suo attacco alle politiche “green” europee, la critica alle “frontiere aperte” e la promozione dell’autosufficienza energetica americana sono tutti elementi chiave della sua campagna. Il discorso è stato un manifesto politico che, nonostante la cornice internazionale, ha mirato principalmente a rafforzare la sua immagine agli occhi dei suoi sostenitori, presentandolo come il leader forte e senza compromessi che difende gli interessi nazionali.

Trump ha prima attaccato duramente l’organizzazione e le politiche dei Paesi europei, accusando le Nazioni Unite di non aver aiutato gli Stati Uniti a “mettere fine ai conflitti”, sostenendo che l’Onu si limita a “scrivere lettere forti senza mai dare seguito”.

Poi, è stata la volta del cambiamento climatico definito “la più grande truffa mai perpetrata sul mondo”, così come le politiche energetiche e di immigrazione dell’Europa. Ha detto che il continente è “invaso” e che “i vostri Paesi andranno all’inferno” a causa di “esperimenti falliti di frontiere aperte” e delle “politiche green”.

Nel suo intervento all’Assemblea Generale dell’ONU, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha risparmiato critiche accese alle politiche climatiche dell’Unione Europea, definendole parte di una “truffa” e avvertendo che porteranno i Paesi europei alla rovina. Come esempio ha citato la Germania: “Devo riconoscere che sono stati bravi perché stava venendo guidata su una strada davvero malata, sia per quanto riguarda l’immigrazione, sia per quanto riguarda l’energia. Stavano puntando sul verde, e stavano andando in bancarotta”.

Ha poi etichettato l’energia rinnovabile come “uno scherzo” e ha sostenuto che è costosa e inefficace.

Parole di elogio il presidente Usa le ha avute per le politiche della sua amministrazione che hanno favorito l’estrazione di petrolio e gas naturale negli Stati Uniti, promuovendo il “carbone pulito e bello” come soluzione energetica. Ha offerto di fornire “forniture energetiche abbondanti e convenienti” a qualsiasi Paese che ne avesse bisogno.

Per gli Usa questa è una nuova età dell’oro”, ha poi spiegato il tycoon, ricordando le azioni della sua amministrazione per rimediare ai “disastri” lasciati dalla presidenza Biden. “Ho costruito l’economia più forte degli Stati Uniti”, ha detto, ripercorrendo i provvedimenti adottati negli ultimi mesi. Poi un passaggio anche sull’immigrazione: “Ora quando si arriva illecitamente negli Usa, o si va in prigione, o si torna da dove si arriva”. E, anche su questo tema, non ha risparmiato le critiche alle Nazioni Unite che, a suo dire, “finanziano l’immigrazione clandestina”.

Le affermazioni di Trump non sono passate inosservate e, secondo i resoconti, hanno suscitato una reazione mista di “gemiti e risate imbarazzate” tra i delegati presenti. Il suo discorso si è scontrato con le posizioni di molti leader mondiali, che al contrario sostengono con forza la necessità di un’azione globale contro il cambiamento climatico.

Il segretario generale dell’Onu, pur non facendo un riferimento diretto, ha in seguito sottolineato l’importanza della collaborazione internazionale e del rispetto dei trattati ambientali. Il divario tra la visione di Trump e quella della maggioranza dei Paesi membri è apparso evidente, trasformando l’intervento in un momento di forte polarizzazione.

Oltre alle politiche climatiche, Trump ha affrontato anche i principali conflitti in corso, ribadendo la sua posizione in merito. Per quanto riguarda il conflitto tra Israele e Hamas a Gaza, ha affermato che le ostilità “devono finire” e che è fondamentale che gli ostaggi israeliani “tornino a casa vivi”. Le sue parole, tuttavia, non hanno indicato una soluzione o un piano d’azione concreto, mantenendosi su una linea di richiesta di risoluzione rapida.

In riferimento alla guerra in Ucraina, Trump ha elogiato il suo ruolo nel risolvere i conflitti, arrivando a dichiarare di aver “fatto terminare sette guerre in sette mesi”. Un commento che ha lasciato perplessi molti osservatori.

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