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Musica

Tutto tace: tanto rock e tanta rinascita

30.05.2023

Il nuovo album di Piero Campi piace: sound internazionale, ma pieno di poesia, rappresenta la rinascita dopo il periodo pandemico che ha fermato la vita. L’intervista.

L’attraente copertina del suo disco dice già tutto sui contenuti della sua musica, voglia di rinascita e di crescita musicale. Piero Campi classe 1982, nato a Taranto.

Nella seconda tappa di presentazione di “Tutto tace”, a Milano, ci ha regalato un’anteprima del suo affascinante album. Un sound che strizza l’occhio al rock internazionale, grazie anche alla collaborazione con Marco Schnabal che ne ha curato la produzione, ma con testi che ricordano il nostro migliore cantautorato. L’album è disponibile anche su tutte le piattaforme digitali.

Cosa troveremo in questo disco?

«Tanto rock e tanta poesia è questo che volevo si percepisse nella mia musica.

Questo disco nasce per esorcizzare un periodo particolare dove tutto è dato per scontato, e la chiusura causata dalla pandemia mi ha portato a mettere in discussione tutto, dalla mia musica alla mia vita.

Quindi ho cercato di fare in modo di dare un’impronta totalmente mia, sia al sound che ai testi».

Tu hai cambiato molto della tua vita?

«Vivevo a Taranto, città dove sono nato, ma ho deciso di andar via. Sono stato a Bologna dove ho avuto la fortuna di conoscere Lucio Dalla, infine sono approdato a Firenze dove vivo tutt’ora».

Quali ricordi ti legano a Lucio Dalla?

«Lucio mi ha dato consigli straordinari. Mi diceva che la musica va amata e rispettata come se fosse una donna. Mi fece capire che per fare musica serve un lavoro costante, ma con la massima libertà».

In questo album parli anche molto della vita di ogni giorno, dei problemi che ci troviamo ad affrontare quotidianamente.

«Una società dove la tecnologia la fa da padrone e i nostri comportamenti sono molto cambiati, lo strapotere dei social network che allontana le persone sempre di più. Avevo, quindi, bisogno di cantare di qualcosa di più forte con un mix di rock ed elettronica, ispiratomi dai gruppi che ascolto da sempre, Cure, Joy Division e Depeche Mode».

Come vorresti che si percepisca la tua musica?

«Vorrei staccarmi dalle logiche commerciali, che ingabbiano la creatività di un artista. Vorrei che si percepisca la ricerca che c’è dietro ogni singolo pezzo non solo musicale, ma anche umana».

In questo album ci sono anche delle collaborazioni con altri artisti?

«Il mondo alle spalle, è in collaborazione con Nathalie Giannitrapani, già vincitrice di XFactor, che ha al suo attivo collaborazioni importanti con Battiato e Max Gazzè. Ci siamo trovati molto bene, abbiamo registrato il pezzo di notte, con un’atmosfera quasi magica».

Quali sono i prossimi appuntamenti?

«Per ora continuiamo il tour di presentazione del disco, in trio, in varie città italiane la prossima tappa è a Roma alla libreria Ubic, da settembre partiremo, poi, con i concerti con tutta la band con atmosfere più elettriche».

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