20 Febbraio 2025
Milano, 4°

Economia

Ue: “Pronti a reagire a dazi Trump, ci prepariamo da un anno”

18.02.2025

Se si guarda totale scambi (1.600 mld) surplus Ue è solo del 3%

Roma, 18 feb. (askanews) – Alla Commissione europea, sui nuovi dazi commerciali annunciati dall’amministrazione Trump “siamo pronti a reagire. Ci stiamo preparando da più di un anno. Ma al momento non sappiamo esattamente in cosa consistano questi dazi”, in particolare quelli che Washington ha definito “dazi reciproci”, che metterebbero nel mirino l’Iva praticata nei paesi Ue, che però riguarda le vendite di tutte le tipologie di beni di consumo, non solo quelli importati dagli Stati Uniti. Lo ha riferito il portavoce della Commissione europea per le questioni attinenti al commercio internazionale, Olof Gill, durante il briefing di metà giornata con la Stampa.

Domani il commissario europeo responsabile, Maroš Šefcovic sarà a Washington per un incontro con la sua controparte Usa. “Cercherà di trovare una soluzione favorevole a entrambi, ma siamo anche pronti a difendere i nostri interessi”, ha detto il portavoce.

“L’Iva non è un dazio, non è qualcosa che sia mai stato usato per questioni commerciali”, ha ribadito. Ad ogni modo, al momento, non sapendo esattamente quali saranno i dazi Usa sulle merci Ue “non possiamo dare maggiori dettagli” su quelle che saranno le reazioni comunitarie. Precedentemente la Commissione ha più volte precisato che la sua risposta, a quelli che considera dazi privi di giustificazione, sarebbe stata “proporzionale”.

Sempre oggi Bruxelles ha pubblicato un documento (Q&A) che mette in rilievo come gli scambi tra Stati Uniti e Unione europea non siano così squilibrati come sembrerebbe pensare l’amministrazione Trump.

E’ infatti vero che la Ue ha un avanzo commerciale con gli Usa, pari a 157 miliardi di euro in base ai dati del 2023, quando ha esportato beni per 503 miliardi di euro nel mercato statunitense e importato merci per 347 miliardi.

Ma se si guarda agli scambi di servizi allora sono gli Stati Uniti ad avere un consistente surplus, pari a 109 miliardi di euro: avendo loro esportato servizi per 427 miliardi nell’Ue e importato servizi per 319 miliardi. Gli scambi complessivi mostrano quindi che il surplus totale della Ue sugli Stati Uniti è di 48 miliardi di euro, sempre in base ai dati 2023, ovvero solo il 3% del valore degli scambi totali, pari a 1.600 miliardi di euro.

Le due economie sono profondamente collegate: in base ai dati del 2022 la Commissione riporta che tra imprese dell’Ue e le imprese statunitensi ci sono investimenti nei mercati reciproci per 5.300 miliardi di euro. Il messaggio implicito è che una guerra commerciale a colpi di dazi farebbe danni a entrambi.

In questo quadro va ad inserirsi questa idea manifestata dall’amministrazione Trump considerare l’Iva nella Ue come una misura che danneggerebbe le merci Usa. Tuttavia l’Iva non è una tassa che venga praticata solo sui beni statunitensi in maniera mirata, con finalità di barriera commerciale. Riguarda infatti tutte le tipologie di beni venduti nei paesi dell’Unione, indipendentemente dalla loro provenienza .

“Il sistema dell’Iva della Ue è non discriminatorio e si applica in maniera paritetica su qualunque bene prodotto, internamente o importato. Qualunque impresa venda beni di consumo nella Ue, che sia interna o estera, deve pagare l’Iva”, sottolinea la Commissione. Bruxelles aggiunge che anche gli Stati Uniti hanno una loro forma di tassazione analoga.

Per quanto riguarda i livelli dei dazi esistenti attualmente negli scambi tra le due aree economiche, non è facile fornire una cifra unica, dato che ci sono una molteplicità di meccanismi tecnici con cui si potrebbero calcolare queste poste. Ad ogni modo il dazio medio attuale approssimativo può essere quantificato all’1% da parte di entrambi. Secondo Bruxelles nel 2023 gli Usa hanno incassato circa 7 miliardi di euro sui dazi imposti sui beni importati dalla Ue, mentre la UE ha raccolto 3 miliardi sui dazi sui beni Usa. (fonte immagine: European Unione 2025).

Condividi