30 Gennaio 2025
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Un secondo in meno verso l’Armageddon

29.01.2025

orologi

L’allarme del Bulletin of the atomic scientists: il mondo non è mai stato così vicino alla catastrofe atomica

Un secondo in meno verso il precipizio. È quello segnato dal Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse, le cui lancette sono state spostate in avanti da 90 a 89 secondi verso la mezzanotte che simboleggia la catastrofe globale. L’annuncio è stato dato dal Bulletin of the atomic scientists, fondato nel 1945 da Albert Einstein, e che dal 1947 scandisce il tempo che manca a una ipotetica catastrofe globale. A partire dal 2007, il cambiamento climatico è entrato nel calcolo, diventando uno degli aspetti centrali della valutazione del rischio. Si tratta del momento più vicino alla catastrofe che sia mai stato. A incidere nella decisione sono stati il conflitto in Ucraina e la guerra in Medio Oriente. Preoccupano anche gli effetti dei cambiamenti climatici e l’impatto dell’Intelligenza artificiale nella società.

Nel comunicato degli scienziati si legge che “gli impatti dei cambiamenti climatici sono aumentati nell’ultimo anno poiché una miriade di indicatori, tra cui l’innalzamento del livello del mare e la temperatura superficiale globale, hanno superato i record precedenti”. Sotto la lente degli studiosi sono finiti l’aumento delle emissioni globali di gas serra e gli eventi meteo estremi così come gli altri eventi influenzati dai cambiamenti climatici – inondazioni, cicloni tropicali, ondate di caldo, siccità e incendi – che hanno colpito ogni continente. Ecco perché il Science and Security Board del Bulletin boccia senza mezzi termini “i tentativi del mondo di affrontare il cambiamento climatico”. Riconoscendo che la crescita dell’energia solare ed eolica è stata impressionante, gli scienziati ritengono sia “insufficiente per stabilizzare il clima. A giudicare dalle recenti campagne elettorali, il cambiamento climatico è visto come una priorità bassa negli Stati Uniti e in molti altri Paesi”.

Guerre, corsa al nucleare e clima sono tendenze che, nonostante i passati moniti, hanno portato alla decisione di togliere un secondo: “I leader nazionali e le loro società non sono riusciti a fare ciò che è necessario per cambiare rotta. La nostra fervida speranza è che i leader riconoscano la difficile situazione esistenziale del mondo e intraprendano azioni coraggiose per ridurre le minacce poste dalle armi nucleari, dai cambiamenti climatici e dal potenziale uso improprio delle scienze biologiche e di una varietà di tecnologie emergenti”. Un movimento anche di un solo secondo dovrebbe essere interpretato come un’indicazione di estremo pericolo e un avvertimento inequivocabile che ogni secondo di ritardo nell’inversione di rotta aumenta la probabilità di un disastro globale.

Daniel Holz, scienziato del Bulletin of the Atomic Scientists e professore presso l’Università di Chicago, ha dichiarato: “Riflettere su queste questioni di vita o di morte e avviare un dialogo sono i primi passi per riportare indietro l’orologio e allontanarsi dalla mezzanotte”.

L’ultimo spostamento delle lancette era avvenuto nel gennaio del 2023 con il passaggio da 100 secondi a 90. Anche allora, a portare alla decisione erano stati soprattutto i timori legati all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e alla crescente minaccia atomica. Tanto che gli scienziati per la prima volta diffusero il comunicato con la loro decisione anche in russo e in ucraino nel tentativo di far arrivare il monito alle capitali più interessate. Dal 1947, quando segnava 7 minuti alla mezzanotte è stato spostato 8 volte indietro e 18 volte in avanti, con l’ultima volta che aveva segnato il tempo più distante dalla mezzanotte che risale al 1991, quando mancavano 17 minuti.

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