Alle volte funziona. Una specie quasi estinta ha l’occasione per ripartire. Un risultato raggiunto grazie all’impegno della comunità dei biologi, dei veterinari e dei ricercatori che nei parchi zoologici e negli acquari allevano, studiano e preparano alla libertà animali che un tempo credevamo perduti.
A loro, e alle creature che sono riusciti a riportare in vita, è dedicato il primo Convegno Nazionale dell’Unione italiana giardini zoologici e acquari (Uiza), in programma dal 9 all’11 ottobre ad Assisi. Non una sede qualsiasi: proprio qui, otto secoli fa, San Francesco d’Assisi intuiva il valore della “custodia del Creato”.
L’appuntamento riunirà ricercatori, educatori, veterinari, accademici e professionisti del settore per discutere di conservazione, ricerca e divulgazione scientifica. Al centro del programma, le “Dieci Storie di Successo”: dieci esempi di specie che, grazie a progetti di reintroduzione e collaborazione internazionale, hanno trovato una seconda possibilità.
C’è l’ibis eremita, simbolo di una migrazione che torna a solcare i cieli europei dopo secoli di assenza; lo storione dell’Adriatico, che risale di nuovo i fiumi italiani; il tritone sardo, custode delle acque pure dell’isola; e il bisonte europeo, tornato a calcare i boschi del continente dopo essere stato dichiarato estinto in natura.
“Invertire la rotta non è più un auspicio, ma una realtà”, spiega Cesare Avesani Zaborra, presidente di Uiza. “Oggi possiamo dire che alcune specie sono state salvate grazie al lavoro coordinato tra zoo, istituzioni e ricerca scientifica. È un risultato possibile solo grazie alla dedizione quotidiana di chi se ne prende cura e alla partecipazione di milioni di visitatori che sostengono i nostri progetti”.
Oltre 4.000 animali appartenenti a specie minacciate sono stati reintrodotti in natura dal 2008. Ogni rilascio è il punto d’arrivo di anni di lavoro: analisi genetiche, programmi di riproduzione controllata, studio degli habitat, fino al delicato momento in cui gli esemplari tornano liberi.
Il convegno di Assisi non sarà solo una rassegna di dati e risultati, ma anche un laboratorio di idee. Le sessioni dedicate ai progetti europei e mondiali, all’educazione alla conservazione e alla comunicazione della scienza offriranno uno spazio di confronto tra studiosi, divulgatori e professionisti dei media.
La chiusura, sabato 11 ottobre, avrà un momento simbolico: il rilascio di alcuni rapaci salvati e riabilitati presso il Centro di Recupero Animali Selvatici Formichella dei Carabinieri per la Biodiversità di Assisi.