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Verstappen, un caratterino che vince sempre

31.07.2023

Max Verstappen festeggia la sua vittoria sul podio durante il GP di F1 in Belgio al circuito di Spa-Francorchamps, 30 luglio 2023

Al giro di boa del mondiale F1, Max Verstappen conferma la deludente stagione dei suoi avversari e smussa certe spigolosità del suo carattere.

La stagione, arrivata al giro di boa, sta mettendo a dura prova la passione e l’interesse dei tifosi della Formula Uno. Nei 12 Gran Premi sin qui disputati è stata sempre la Red Bull a primeggiare e per ben 10 volte con la sua punta di diamante, quel Max Verstappen che a 26 anni non ancora compiuti ha già vinto 45 delle 175 gare disputate e si appresta a raggiungere il terzo titolo mondiale di fila.

Cominciano a mancare gli aggettivi per descrivere le qualità di questo pilota che nel tempo sta smussando certe spigolosità del suo carattere, duro, arrogante, presuntuoso e si dimostra sempre più degno dei successi che continua a raccogliere. Il merito è anche delle qualità di una Red Bull che i tecnici guidati da Newey sono riusciti a realizzare, ma il suo contributo alla guida per velocità, freddezza e lucidità in gara è di sicuro determinante; per averne conferma basti guardare le prestazioni del suo compagno di squadra Perez.

Non mancano i sostantivi per commentare quanto fatto in questa prima metà di stagione dalla concorrenza che risponde ai nomi di Ferrari, Mercedes, Aston Martin, Mc Laren. Le aspettative di inizio anno erano alte, in particolare per Ferrari e Mercedes. Per la Rossa, dopo lallontanamento di Binotto, ci si attendeva almeno una conferma di quanto visto nella scorsa stagione quando si erano realizzate ben 12 Pole e quattro successi nei Gran Premi, risultati che avevano garantito un secondo posto nel Mondiale. La vettura, nata sotto la stessa direzione tecnica, ricalcava ed evolveva i concetti aerodinamici della passata stagione ma, anche dopo le ultime evoluzioni e modifiche adottate prima del Gran Premio d’Austria, non ha fatto quel salto di qualità atteso e necessario per avvicinarsi alla Red Bull.

Imprevedibilità, mancanza di continuità tra le prestazioni in qualifica e in gara, degrado pneumatici sono stati i problemi più frequentemente lamentati da piloti e tecnici, con Vasseur costretto a barcamenarsi in equilibro precario tra la proprietà che si attendeva prestazioni di livello ben più alto, la gestione di un gruppo di ingegneri e tecnici che non conosceva e le domande incalzanti e le aspettative di media e tifosi; compito decisamente non invidiabile. Quanto detto per la Ferrari potrebbe ripetersi per la deludente Mercedes che inizialmente ha confermato sulla monoposto la filosofia aerodinamica del 2022 per poi intervenire ispirandosi alle scelte e alle linee della Red Bull.

Ma anche per la squadra della Stella si è trattato di piccoli progressi inferiori alle attese e di modesti risultati non consoni al blasone e ai titoli mondiali dell’ultimo decennio. Il sostantivo incompiuta calza all’Aston Martin, in calo di prestazioni dopo un inizio molto promettente; le evoluzioni non hanno portato i risultati sperati e confermano una volta di più quanto la comprensione delle regole aerodinamiche introdotte nel 2022 è materia molto ostica. Sorprendente è invece l’aggettivo che merita la Mc Laren, capace con gli interventi di qualche settimana fa di trasformare le prestazioni della sua monoposto e risalire posizioni in griglia e all’arrivo; i suoi tecnici, dopo qualche gara, avevano capito le mancanze della vettura e avevano dichiarato che le modifiche allo studio ne avrebbero migliorato la competitività. E così è stato. La speranza è che lo stesso possa accadere in Ferrari, se non per il resto di questa stagione ma almeno per la prossima, anche per evitarci un ruolo di spettatori distratti e quasi annoiati.

 

Credito fotografico:
foto di Francois Nel, Getty Images, Red Bull Content Pool
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