A Villa Ada, dopo quasi trent’anni di abbandono, le ex scuderie reali dei Savoia stanno per cambiare volto. Il Campidoglio ha dato il via libera alla riqualificazione dei tre edifici storici ormai prossimi al crollo, con un progetto da 7,6 milioni di euro che punta a creare un centro polifunzionale aperto allo studio, al lavoro e alla vita culturale della città. La scelta è caduta su un modello pienamente pubblico, che evita derive speculative e mira a restituire ai romani spazi di qualità all’interno di uno dei parchi più apprezzati.
Le scuderie, passate al Comune nel 1996, sono scivolate per anni nel degrado tra vandalismi, recinzioni provvisorie e progetti mai decollati. Nel tempo si sono arenate sia l’idea del Museo del Gioco proposta ai tempi della giunta Veltroni sia la Casa della Moda immaginata durante l’amministrazione Alemanno, entrambe criticate per l’impatto ambientale e giudicate incompatibili con un parco vincolato. Intanto gli edifici, un tempo utilizzati anche come deposito per le carrozze dei Fratelli Gondrand, si sono progressivamente deteriorati fino a diventare una presenza fantasma al centro del parco.
Voltare pagina
Ora la città prova finalmente a voltare pagina. La Commissione giudicatrice ha approvato la graduatoria dell’appalto curato dal Dipartimento Tutela Ambientale, assegnando tutti e tre i lotti alla De Sanctis Costruzioni, impresa storica fondata negli anni Trenta e già attiva in altre opere romane come il deposito Atac di Tor Pagnotta. Una volta completata la verifica amministrativa — considerata una formalità — si arriverà alla firma del contratto e all’avvio dei cantieri, previsti nei primi mesi del 2026.
Il progetto punta a trasformare i tre edifici in spazi diversi ma complementari. La Scuderia d’Agenzia ospiterà aule studio per 150 persone e ambienti per workshop, incontri, mostre e proiezioni distribuiti tra piano terra e primo piano. L’edificio centrale accoglierà una caffetteria dotata di una terrazza panoramica di 300 metri quadrati e, al piano superiore, sei grandi stanze dedicate al coworking con quaranta postazioni e aree relax. Il più piccolo e più antico del gruppo, il Casale dei Trenatori, diventerà invece un luogo per famiglie e professionisti, con una ludoteca al pianterreno e nuovi spazi di coworking al piano superiore per altre venti postazioni. I lavori partiranno proprio da qui, perché l’edificio è quello in condizioni peggiori e richiede interventi urgenti di messa in sicurezza.
Il reticolo delle gallerie
A complicare ulteriormente l’operazione c’è il sottosuolo. Le indagini geofisiche hanno rivelato un reticolo di gallerie di antiche cave, tra gli otto e i dieci metri di profondità, che corre anche sotto le scuderie. Per evitare cedimenti o sprofondamenti sarà necessario riempire completamente questi vuoti con miscele cementizie, un passaggio tecnico obbligato per garantire la stabilità dell’intero complesso.
L’obiettivo del Campidoglio è recuperare tre edifici di valore storico e inserirli in un nuovo circuito di funzioni culturali e sociali pienamente accessibili. Aule studio, coworking e caffetteria saranno strumenti per riportare vita dentro un’area preziosa, dopo anni di incuria. Resta da vedere come verrà gestito il nuovo polo e quali saranno i costi per mantenerlo nel tempo, ma la direzione tracciata è finalmente concreta.
