10 Gennaio 2025
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Cronaca, Economia, Società

Welfare, un 2025 per l’Italia che rinasce

09.01.2025

Contributo per gli asili nido, bonus per i nuovi nati, novità per le madri lavoratrici autonome e nuovo congedo parentale. Tutte le misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 per sostenere il futuro delle natalità e delle famiglie in difficoltà economica in Italia. Il Focus.

Incentivare la natalità e sostenere le famiglie in difficoltà. Sono le parole d’ordine della Legge di Bilancio 2025, in vigore dal 1° gennaio. Tra le nuove misure, per esempio, il contributo per l’iscrizione agli asili nido, che sale a 3600 euro annui per i nuovi nati in famiglie con Isee inferiore ai 40mila euro, senza l’obbligo di avere un altro figlio sotto i 10 anni, come previsto invece fino al 2024. E supporto è previsto anche alle famiglie con Isee più alti, che avranno accesso a bonus dal valore di 1500 euro.
Sempre per le famiglie con redditi complessivi inferiori ai 40mila euro, la Carta per i nuovi nati, un sostegno di 1000 euro una tantum per ogni figlio nato o adottato. Ancora, per le famiglie in difficoltà economica arriva un sostegno per le spese che riguardano e mense scolastiche e le attività extrascolastiche: dal Governo, infatti, arrivano 500mila euro per coprire i costi delle mense nelle scuole primarie e un fondo di 30 milioni, noto come Dote Famiglia, destinato invece alle attività ricreative o sportive per i ragazzi tra i 6 e i 14 anni con Isee inferiore a 15mila euro.

Passi in avanti anche per le madri lavoratrici autonome e, più in generale, per il congedo parentale. Nello specifico, dal 2025 la decontribuzione parziale riservata alle lavoratrici dipendenti si estende anche alle autonome con reddito sotto i 40mila euro e due figli. Uno sgravo, questo, destinato a diventare ancora più inclusivo a partire dal 2027, quando includerà anche le madri di 3 o più figli fino alla maggiore età del più piccolo.
Per quel che riguarda il congedo parentale, invece, i mesi indennizzati restano complessivamente 9, ma ora verranno garantiti 3 mesi pagati all’80% dello stipendio per genitori di figli fino a 6 anni, utilizzabili alternativamente da madre o padre. I restanti 6 prevedono come di consueto la copertura dello stipendio al 30%.

Infine, un’importante novità riguarda l’incremento della Carta “Dedicata a te”, introdotta già nel 2023. Cosa cambia? Il contributo medio, che sale a 500 euro per 1,33 milioni di famiglie con Isee sotto i 15 mila euro, con i beneficiari che saranno individuati d’ufficio in base alla disponibilità dei fondi nei comuni.
Per ampliare il bacino dei beneficiari, il Governo ha stabilito che dal calcolo dell’Isee sarà escluso l’importo percepito dall’assegno unico universale, semplificando così l’accesso ai bonus e riducendo gli ostacoli burocratici.

Nel complesso, si tratta di misure che segnano sì un passo in avanti verso un maggiore sostegno alle famiglie. Ma il dibattito resta aperto: le risorse limitate saranno sufficienti a rispondere ai crescenti segnali di povertà economica e sociale?

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