13 Giugno 2025
/ 12.06.2025

Wwf Toscana: “Questo governo vuole difendere la biodiversità con le doppiette”

Intervista a Guido Scoccianti, medico e numero uno del Wwf Toscana, la regione con più cacciatori, sulla ipotesi di modifica della legge sulla caccia che lascia campo libero alle doppiette

“A fronte di un interesse per la caccia che nella popolazione generale cala, basti pensare che in Toscana siamo passati dai 120 mila cacciatori di 25 anni fa ai 60 mila di oggi, i politici continuano a fare gli interessi della lobby dei cacciatori. E’ uno schiaffo alla biodiversità e alla natura, uno schiaffo a tutti noi cittadini”. Cosi Guido Scoccianti, medico e numero uno del Wwf Toscana, la regione con più cacciatori, sulla discussa ipotesi di modifica della legge sulla caccia, una ipotesi ribattezzata dagli ambientalisti “legge sparatutto”. 

L’ipotesi governativa è ben nota, molto procaccia, ma come si comportano le regioni?

“I cacciatori, e tutto il modo economico che si muove dietro di loro, sono stati efficaci nel fare forti pressioni sulle Regioni e far valere il loro peso elettorale, reale o presunto. Questo passa sopra alla volontà della maggioranza dei cittadini, alle indicazioni del mondo scientifico, ai trattati internazionali e alla strategia europea per la biodiversità. I voti dei cacciatori pesano il doppio”.

Un esempio nella sua regione di politica procaccia?

“In Toscana si sta discutendo in Consiglio regionale il nuovo piano faunistico venatorio, in ritardo di 15 anni, ed è un piano che non aumenta di un metro quadrato l’area regione dove è vietato cacciare. Quando l’Unione Europea ci dice che al 2030 dovremmo arrivare al 30% di territorio protetto, in Toscana le aree protette erano il 23% e rimarranno il 23%. Pensiamo al Padule di Fucecchio, area umida di importanza internazionale. Ebbene, oggi è protetto appena il 10% del Padule, e nonostante le promesse fatte dalla Regione dieci anni fa, la percentuale non aumenterà. Il 90%  del Padule è tappezzato di appostamenti fissi per la caccia. Di che parliamo? Quello in discussione non è un piano faunistico-venatorio è un piano venatorio e basta. Si raggiungono vette paradossali, si giunge a scrivere che gli appostamenti venatori sono “oasi di biodiversità”. Come no, oasi dalle quali si uccidono animali. E’ una cosa che farebbe ridere se non facesse piangere”.

E voi denunciate che la revisione allo studio del ministro Lollobrigida aggiungerebbe un ulteriore squilibrio a favore dei cacciatori. 

“La proposta è un disastro per i nostri ecosistemi e per la nostra fauna. Consentirebbe la caccia sulle spiagge, dopo il tramonto, sulle aree innevate, si amplierebbero i periodi di caccia, già oggi troppo lunghi, estendendoli anche alla stagione riproduttiva, si aprirebbe all’uso dei richiami vivi per ben 47 specie. Un disastro. Una via libera intollerabile. Adesso, viste le proteste, il governo ha rallentato, ma il nostro timore è che provino a far calmare le acque per poi inserirlo in qualche altro provvedimento, in modo che passi inosservato”.  

Lei ha detto che i cacciatori in Toscana sono passati da 120 mila a 60 mila. Questo non abbassa di per sé la pressione venatoria?

“L’impatto della caccia era ed è fortissimo, la pressione sulle popolazioni selvatiche è elevata. Le tecniche di caccia sono sempre più impattanti, basti pensare che in Toscana ci sono ben 12 mila appostamenti fissi di cui più di 1.800 in zone della rete Natura 2000.  Questo, assieme al miglioramento delle armi, bilancia il calo dei numeri: e poi rimane chi caccia di più. Consideriamo anche che, secondo dati della regione Toscana relativi al 2023, il 37% dei cacciatori nella nostra regione ha più di 70 anni e il 66%, cioè i due terzi, ha più di 60 anni. Consentire loro di cacciare anche dopo il tramonto con fucili come quelli per gli ungulati che colpiscono fino a 2 mila metri, non mi pare una politica saggia, anche solo per quanto riguarda la sicurezza pubblica e la riduzione degli incidenti, oltre che per la tutela della fauna”.

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