29 Dicembre 2025
/ 29.12.2025

Ztl, Zona 30 e autovelox: la corsa è verso la sicurezza

Dai primi di gennaio la Zona 30 entra ufficialmente nelle Ztl. Il limite di velocità più basso è un tassello di una strategia più ampia: ridurre incidenti, inquinamento acustico e smog, restituire spazio a pedoni e ciclisti

Roma stringe il freno. Per provare a rendere la città più sicura, meno rumorosa e più respirabile. Tra nuove Zone 30, rafforzamento delle Ztl e un numero crescente di autovelox, il Campidoglio accelera sulla sicurezza stradale e sulla riduzione del traffico, puntando a un cambio di passo che riguarda soprattutto il centro storico ma non solo.

Dai primi di gennaio la Zona 30 entra ufficialmente nelle Ztl. Il limite di velocità più basso è un tassello di una strategia più ampia: ridurre incidenti, inquinamento acustico e smog, restituire spazio a pedoni e ciclisti. Il provvedimento parte dal cuore della città ma guarda già oltre, con l’estensione prevista a Prati e ad altri quadranti urbani dove traffico e velocità restano una combinazione pericolosa.

L’obiettivo è meno auto veloci, meno scontri gravi, strade più vivibili. I dati raccolti negli ultimi anni indicano che dove la velocità media scende, calano anche gli incidenti e migliora la convivenza tra chi guida, chi cammina e chi pedala. È fisica di base: a 30 all’ora si frena prima, si sbaglia meno e si fa meno male.

Autovelox: Roma tra le città più controllate

A rendere il messaggio più chiaro arrivano anche gli autovelox. Roma è tra le province italiane con il maggior numero di dispositivi attivi e nuove installazioni sono previste entro l’estate. Non solo centro: le postazioni si moltiplicano lungo le grandi arterie consolari e sulle strade più critiche, quelle dove l’alta velocità continua a essere la norma invece che l’eccezione.

Il giro di vite produce anche effetti collaterali molto concreti: più multe, più incassi e – almeno sulla carta – più risorse da reinvestire nella sicurezza stradale. La stretta su sosta selvaggia e velocità eccessiva ha già portato decine di milioni di euro nelle casse comunali. Il punto, ora, è usarli bene: manutenzione delle strade, segnaletica, attraversamenti sicuri.

Una città meno rumorosa (forse)

C’è poi un beneficio spesso sottovalutato: il rumore. La riduzione della velocità abbassa in modo sensibile l’inquinamento acustico, uno dei grandi nemici silenziosi della salute urbana. Meno clacson, meno accelerazioni, meno frenate improvvise.

La partita, come sempre, si gioca sull’applicazione. Senza controlli costanti, Zona 30 e Ztl rischiano di restare buone intenzioni stampate sui cartelli. Con controlli seri, invece, possono diventare abitudini nuove. E a Roma, si sa, cambiare abitudini è l’impresa più difficile. Ma anche l’unica che vale la pena tentare.

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