26.10.2023
Amano la notte, si nutrono di sangue e si mimetizzano con l’ambiente. Sono 50mila le specie conosciute, molte utili per l’ecosistema, ma l’Italia si sta riempendo di un tipo particolare, che bisogna imparare a combattere evitando la psicosi.
Si chiamano Cimex lectularius e sono piccoli insetti che popolano soprattutto le camere da letto e che per sopravvivere si nutrono di sangue umano; proprio come piccoli vampiri possono causare antipatiche punturine sottocutanee negli esseri umani.
Come facciamo a non vederle? Semplice: questi insetti amano la notte ed evitano la luce del giorno e hanno sviluppato adattamenti incredibili per mimetizzarsi con l’ambiente circostante, rendendosi difficili da individuare. In molte regioni le cimici hanno creato delle vere e proprie infestazioni. Importante allora è saperle riconoscere, per non farci trovare impreparati: osservare eventuali punture sulla pelle, cercare in casa piccoli insetti marroni e controllare se ci sono macchie scure sulle lenzuola che possano ricondursi a chiazzettine di sangue.
Una volta riconosciuto il problema, si passa alla disinfestazione: pulire le lenzuola, coperte e vestiti lavandole a temperature elevate in modo da eliminare le cimici. Dopodiché vale la pena passare l’aspirapolvere su tappeti e materassi (esistono appositi copri letti anti cimici) dove potrebbero annidarsi. Non dimenticatevi i punti cosiddetti di «disordine» come le fessure tra i mobili, le scatole e gli oggetti “fissi” dove si potrebbero nascondere per non farsi trovare.
Ci sono casi in cui non possiamo farcela da soli e dobbiamo affidarci a professionisti in grado di disinfestare gli ambienti e applicare trattamenti chimici nei mobili per eliminare il problema con attenzione e perseveranza. Vista la situazione attuale di molti casi consigliamo di seguire le indicazioni dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento: «In caso di sospetta infestazione è necessario rivolgersi senza indugio a professionisti», evitando il fai-da-te e preferendo la fumigazione con prodotti chimici o un trattamento termico non chimico.
Come si possono “portare in casa” le cimici? Con i viaggi, introducendo oggetti nuovi contaminati, come ceste di vimini, mobili in legno e suppellettili infette. Pericoloso è mettere la valigia sul letto o in casa dopo un viaggio senza disinfettarla. Le borse potrebbero stare in un sacco di plastica senza ossigeno per qualche giorno di attesa, un po’ come si agiva al tempo del Covid. Ricordiamoci che le uova non si vedono a occhio nudo.
Teniamo comunque presente che la stragrande maggioranza delle cimici non è pericolosa per gli uomini e, anzi, è in grado di fornire aiuti per l’ecologia e che ci sono sempre state. Il gran caldo le aiuta a schiudersi.
Sono ben 50.000 le specie conosciute e sono presenti in un’innumerevole quantità di ambienti, a partire dagli oceani fino appunto alle nostre case e, sebbene più difficile da credere, molto spesso aiutano l’ecosistema.