22 Dicembre 2024
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Arte

Le donne, 20 storie di resilienza

21.11.2023

Fabio Imperiale, "La prima cosa bella", Toscana, 2023, caffe e bitume su cartoline antiche, tavola 100x97cm, courtesy di Cris Contini.

In occasione del mese dedicato alle donne, venti volontarie, una per ogni regione dell’Italia, hanno affidato la propria testimonianza all’artista Fabio Imperiale, che ne ha restituito ritratti delicati, che aiutano a riflettere.

Novembre è il mese dedicato a ricordare le donne vittime di violenza, e proprio alla resilienza, alla determinazione e alla solidarietà femminile è dedicato il nuovo progetto artistico di Fabio Imperiale. Ospitata dalla Fondazione Luciana Matalon di Milano, e curata da Sandra Sanson, sino al 1° dicembre, Marginalia, è una mostra che mette in risalto il corpo della donna, da sempre centrale nella ricerca dell’artista, attraverso una figurazione intima, ma estremamente potente. Ogni opera racchiude un intreccio di vite: il mondo della protagonista, il sentire dell’artista, i frammenti di memoria che affiorano dalle cartoline antiche.

Venti donne, venti storie diverse una dall’altra, una per ogni regione italiana, hanno regalato a Fabio Imperiale, artista sensibile e raffinato la loro testimonianza, per un inedito affresco del nostro paese che tocca ambiti diversi, dalla natura alla famiglia, dal lavoro, al sociale, sino a tematiche come l’autodeterminazione della donna, la parità di genere e l’empowerment femminile, fondamentali per promuovere il cambiamento. Ogni donna è diversa e unica e l’artista è riuscito a cogliere la loro unicità in questi delicati ritratti. Artiste, sportive, imprenditrici, pastore, portuali, attiviste, single, fidanzate, mogli, madri, donne portatrici di una straordinaria normalità. Ad accompagnare ogni dipinto, ci sono anche le parole dell’artista, raccolte in una sorta di diario di viaggio.

 «La prima volta che ‘Princess’ ha visto la neve aveva 25 anni – racconta Fabio Imperiale – Nel lungo viaggio in macchina che la stava portando da Londra a Torino, si addormentò con la testa poggiata sul finestrino e quando riaprì gli occhi vide che tutto era diventato bianco. Pensavo di essere arrivata in paradiso, dice. Quello che ancora non sapeva è che stava andando verso il suo inferno». Il ritratto di Princess, è struggente ed è la storia di un riscatto, una donna vittima della tratta che ha ripreso in mano la sua vita e con la sua associazione Piam, aiuta altre donne abusate a liberarsi dai trafficanti e a intraprendere un percorso di integrazione.

L’artista ha trascorso alcuni giorni nelle case delle protagoniste, parlando con loro e approfondendo la loro storia. Da ogni residenza è nato un ritratto, dipinto con caffè, inchiostro e bitume su un collage di cartoline antiche e successivamente montato su tavola. Il titolo della mostra – Marginalia – fa riferimento all’insieme delle annotazioni che, prima dell’invenzione della stampa, venivano riportate ai margini del manoscritto. «Tante donne – scrive Vera Agosti, nel catalogo della mostra– sono colte di spalle o di tre quarti con il volto nascosto, ritratti non ritratti, immagini meditative e contemplative. Sono figure che ci appaiono misteriose: il loro segreto lo svela l’artista attraverso il suo scritto. I colori sono quelli della terra e della polvere, la tinta per eccellenza della memoria».

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