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Cronaca, Spettacolo

La voglia di Star Trek riaccende Capitano Kirk

23.04.2024

William Shatner, all'età di 93 anni, conosciuto per la sua interpretazione del capitano James T. Kirk della USS Enterprise nella serie Star Trek.

A un anno dalla proiezione di “You can call me Bill”, la persona più anziana che abbia mai volato nello spazio decide di rimettersi in gioco. La saga di Star Trek, che aveva visto William Shatner protagonista in 79 episodi, è stata fonte d’ispirazione di molte invenzioni.

Lo ha detto chiaro è tondo: è pronto ad affrontare le avventure dell’astronave Enterprise. Dopo il docufilm sulla sua vita presentato al South by Southwest (SXSW) di Austin in Texas, uno tra i più grandi festival cinematografici e musicali degli Stati Uniti, William Shatner (93 primavere compiute lo scorso 22 marzo), ha ancora voglia di ritornare sul ponte di comando per rendere i suoi servigi alla Flotta stellare della Federazione unita dei pianeti. A un anno dalla proiezione della pellicola dal titolo You can call me Bill, la persona più anziana che abbia mai volato nello spazio è dunque decisa a rimettersi in gioco.

Dalle fantascientifiche peripezie del capitano Kirk era volato direttamente nella realtà nel 2021 quando, a bordo della capsula New Shepard, era stato scelto a far parte dei passeggeri della seconda “missione turistica” di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos. Stella polare della sua carriera televisiva la saga di Star Trek, che lo aveva visto protagonista in 79 episodi dal 1966 al 1969. Tra gli estimatori della serie anche un pilastro della scienza: Isaac Asimov che convinse Gene Roddenderry, ideatore della fiction, a un approccio maggiormente scientifico. Da quella lontana prima puntata, andata in onda sull’emittente statunitense Nbc (era l’8 settembre del 1966), sono passati quasi 70 anni e nel frattempo sono state realizzate sei serie, fino al 2005, e oltre una decina di film per il grande schermo. Solo fantascienza? Non proprio, quelle che nel XX secolo erano considerate solo fantasia, fiction tv e intrattenimento, si sono poi rivelate come fenomeni precursori. Un esempio, il telefonino del capitano Kirk, quello in cui si apriva lo sportellino.

Ebbene, pare assodato che la Motorola, nel creare lo Startac a metà degli anni ‘90, si sia ispirata proprio alla serie Tv americana. E poi il tricorder (letteralmente: apparecchio con funzione di registrazione) del medico di bordo, il dottor Leonard McCoy, è stato sviluppato da diverse industrie farmaceutiche che hanno creato dispositivi tipo lo Scout, un’apparecchiatura che ha il compito di monitorare lo stato di un paziente. Dalla medicina alla vita di tutti i giorni, dove l’ultima generazione di stampanti tridimensionali potrà essere in grado di realizzare i medesimi replicatori di cibo che sfamavano l’intero equipaggio dell’astronave terrestre. Ma non basta. Quelle tecnologie, che sulla Enterprise apparivano lontane anni luce, sono sbarcate puntualmente nella realtà. La Torre di Babele? Nessun problema. Il traduttore universale con il quale il primo ufficiale dell’astronave, il signor Spock, riusciva a capire la lingua dei Klingon e quella delle altre civiltà della galassia, oggi si chiama Google Translator. Televisori a schermo piatto, computer, siringhe senza ago, Gps, I-pad e perfino le porte scorrevoli.

Tutti oggetti che dal telefilm sono poi approdati sul pianeta della vita reale. Per il motore a curvatura ci si sta organizzando. Grazie capitano Kirk.

 

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