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Economia, Lavoro

La finanza chiama alla digitalizzazione

17.09.2024

I leader finanziari italiani denunciano l’esigenza di acquisire maggiori competenze digitali, anche in vista di un corretto utilizzo dell’Intelligenza artificiale. Forte attenzione alle figure aziendali del futuro.

L’inarrestabile sviluppo tecnologico sta impattando in maniera sempre più profonda su economia, lavoro e, di conseguenza, anche sulla organizzazione delle aziende. Quest’ultimo aspetto riguarda molto da vicino anche importanti figure dirigenziali, come il direttore finanziario (o CFO, dall’inglese «Chief Financial Officer»). Che, secondo un’importante ricerca, dovrà sempre più essere un esperto in gestione dei dati informatici, trasformazione digitale e anche utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. A dirlo sono peraltro gli stessi leader finanziari italiani, che hanno risposto al sondaggio in oltre un centinaio.
Lo studio prende il nome «Il Futuro del Finance», ed è stato organizzato per il terzo anno di fila da Workday e ANDAF Lombardia. Le interviste, risalenti a maggio 2024, evidenziano come il CFO sia ritenuto centrale nel guidare la trasformazione digitale delle aziende. Lo si considera, infatti, “determinante” per un rendimento efficiente in ambito tecnologico di figure apicali delle società, come il CEO (l’amministratore delegato), per il 94% dei partecipanti al sondaggio, o il COO (direttore operativo) secondo il 62%.I primi ad essere consapevoli di questa necessità sono i direttori finanziari stessi. Si pensi che il 43% di loro si definisce consapevole della crescente importanza di acquisire competenze digitali: solo un anno fa questa percentuale arrivava a uno striminzito 15%. Le nuove priorità dei CFO devono quindi essere una migliore agilità in ambito di Budgeting & Forecasting (pianificare il fabbisogno delle risorse e prevedere i risultati da conseguire) e di ottimizzazione dei processi. Questi campi sono stati indicati dal 61% e dal 50% dei partecipanti al sondaggio. Dato ancora più interessante: per il 53% è cruciale che il CFO sviluppi competenze di Data Scientist.

Una crescita di carriera che per molti sarebbe equiparabile a una svolta, visto che il 44% dei CFO intervistati denuncia la carenza di competenze specifiche nel dipartimento “finance” della propria azienda. Non solo: il 55% include tale carenza tra le principali barriere che impediscono un’efficace adozione dell’Intelligenza Artificiale. Segue la mancata disponibilità di dati di qualità per implementarla: un parametro attualmente rispettato, secondo il campione, solo nel 29% dei casi.
Fabrizio Rotondi, country manager di Workday per l’Italia, mostra soddisfazione per l’esito dell’indagine: «È incoraggiante che il 59% dei CFO preveda di investire nella IA nei prossimi due anni, mentre il 26% prevede di farlo già entro un anno. Superare queste sfide diventa fondamentale, considerando la trasformazione digitale e l’adozione dell’Intelligenza Artificiale priorità essenziali per migliorare l’efficienza e il supporto decisionale nelle aziende».
«I CFO italiani stanno mostrando una visione lungimirante. Ciò riflette una maturazione del ruolo, che non si limita più ai compiti tradizionali ma richiede un ampliamento delle proprie competenze per gestire efficacemente il complesso panorama finanziario», ha commentato invece Vittorio Biassoni, vicepresidente di ANDAF Lombardia.

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