18 Dicembre 2024
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Ambiente, Cronaca, Sicurezza

I colori dell’Italia che trema

Da inizio 1999 al 31 agosto del 2024, il Bel Paese ha visto ben 72mila terremoti. La Carta della Sismicità conferma un quarto di secolo oggetto di statistica. Il sisma di Norcia del 30 ottobre 2016 è il più forte mai registrato dalla nascita della Rete Sismica Nazionale Integrata.

In Italia, dal primo gennaio del 1999 al 31 agosto del 2024, si sono verificati 72.000 terremoti con magnitudo pari o superiore a 2.0. A darne notizia è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che, in occasione del suo venticinquesimo anno di attività, ha diffuso i dati sulla geografia degli eventi sismici nel nostro Paese. La maggior parte di questi, osservabili visivamente grazie a simboli e colori riportati sulla Carta della Sismicità, pubblicata nel mese di dicembre, ha avuto luogo nello strato più superficiale della crosta terrestre, nei primi 15 km di profondità.

Osservando la carta tematica elaborata dall’Ente di ricerca, si può notare come il colore giallo, che identifica i territori colpiti da queste intensità, formi una scia verticale lungo tutto lo stivale, con prevalenza nell’area centrale, dall’Emilia Romagna alla Sicilia. Non mancano spolverate della medesima tonalità lungo il confine Nord, in corrispondenza dei gruppi montuosi di Trentino, Valle d’Aosta e Piemonte, in aree dell’Adriatico ed in prossimità delle Isole Eolie, nel Mar Tirreno.

Il colore arancione, con una prevalenza nella fascia di terra che, ad ovest di Reggio Emilia, sale da Bologna sino a Genova, ma rilevabile anche al confine Est con il mare Adriatico tra Perugia e l’Aquila, sul Gargano ed in Calabria, a Nord di Crotone, evidenzia gli epicentri con profondità superiore a 15 Km.

I colori dal verde al viola rendono manifesti i terremoti più profondi e sono concentrati nell’area del Tirreno centro-meridionale, caratterizzata dal processo di subduzione dell’Arco Calabro. Il sisma, in questo caso, è dovuto all’attrito, alla deformazione a cui le placche che s’incontrano e che s’insinuano sotto la litosfera sono soggette. Più terremoti in un anno equivale a sequenze sismiche di maggior rilievo. Lo testimoniano, nel quarto di secolo oggetto di statistica, gli anni 2009 (L’Aquila), 2012 (Emilia) e 2016 -2017 (Centro Italia). L’anno peggiore è il 2012, con quasi 12.000 eventi sismici superiori a 2.0. Mar Tirreno, a nord di Palermo, Molise, Abruzzo, Emilia Romagna ed Italia centrale sono aree dove si registrano le intensità maggiori. Il sisma di Norcia del 30 ottobre 2016 è il più forte mai registrato dalla nascita della Rete Sismica Nazionale Integrata. La Carta della Sismicità espone un QR code dal quale si può accedere al sito dedicato, è interattiva e permette di cliccare sul singolo evento riportato per avere notizie su data, ora, profondità e magnitudo. La presenza di uno slider per visualizzare la sequenza temporale rappresenta una sorta di preziosa storiografia. Allenare lo sguardo alla lettura dei segnali derivanti da uno strumento visuale così elaborato è importante per acquisire consapevolezza. Non è mai tardi per imparare a convivere con un ambiente dalla fisiologica vulnerabilità, per prendere coscienza dei rischi involontari, per favorire, oltre l’attesa ricostruzione, una programmazione edilizia, innovativa, funzionale e adeguata ai contesti.

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