07.02.2025
Un po’ rockstar, un po’ guru, il professore detta le regole del vivere sano
“Mi raccomando, diffondete le cose che ho detto stasera. Soprattutto quelle sulle lattine!”. Un po’ rockstar, un po’ guru, un po’ nonnetto saggio (anche se sulla cosa ci scherza su: “A 80 anni sto cominciando a invecchiare”), Franco Berrino continua imperterrito la sua battaglia. Il suo obiettivo è chiaro e, soprattutto, dichiarato: l’industria alimentare e le sue forzature in nome del profitto. E, soprattutto, in barba alla ricerca scientifica.
Non dimentichiamo, infatti, che quello scientifico è il campo da cui proviene Berrino. Medico epidemiologico, fin dagli albori della sua carriera si è dedicato in particolar modo all’epidemiologia dei tumori. Fino al 2015 ha diretto il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dove con il progetto Eurocare ha promosso lo sviluppo dei registri dei tumori in Italia e coordinato i registri dei tumori europei.
A Roma è andato in scena al teatro Orione dove, accompagnato e stimolato da Fausto Jori, amministratore delegato di NaturaSì che ha organizzato la serata, ha raccontato la sua visione della vita basata su una formula solo apparentemente semplice: cibo sano, esercizio fisico e ricerca spirituale.
E in teatro è arrivato subito diretto al punto: quanti di voi mangiano sano? Rispondere a questa domanda ha dato lo spunto al professore per affrontare i temi a lui più cari: “Occorre variare gli alimenti e rispettarne la stagionalità. Eliminiamo dalla nostra dieta le farine raffinate e, soprattutto, gli zuccheri”. Berrino afferma, a latere dell’incontro, di essere rimasto impressionato dai risultati di uno studio condotto su cittadini inglesi nati tra il 1950 e il 1956. Ricordiamo che nel 1953 in Inghilterra è stato tolto l’embargo sullo zucchero: “Queste persone hanno registrato un significativo aumento del diabete e dell’ipertensione. La raccomandazione del mondo scientifico è quella di non fare assaggiare lo zucchero ai bambini nei primi anni di vita”.
Sugli stili di vita contemporanei ha strappato più di una risata la riflessione sul bruciore di stomaco: “Più del 90% degli over 65 prende delle medicine per alleviarlo. Non sarebbe meglio abbandonarle e capire perché abbiamo il bruciore di stomaco?”. Oppure quando di fronte alle osservazioni sulla mancanza di tempo per preparare un buon piatto sano, la sua replica è stata: “Però il tempo per guardare i cuochi in tv lo trovate…”.
Tra l’esaltazione dell’agricoltura biologica e biodinamica (“Fa bene alla terra e permette di consumare meno acqua”), del microbiota (“E’ fantastico e ancora in parte inesplorato il legame tra cervello e intestino”) e dei legumi (“Fanno benissimo e gonfiano la pancia solo a chi ne mangia pochi”), il professore ha perso il suo proverbiale sorriso solo quando ha affrontato il tema del bisfenolo A e le conseguenze sui più giovani.
Il bisfenolo A è una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze per produrre alcune plastiche e resine. È contenuto ad esempio nel policarbonato, un tipo di plastica trasparente e rigida utilizzata per produrre erogatori di acqua e contenitori per bibite e alimenti. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ne ha vietato l’uso dal dicembre del 2024 perché “costituisce una preoccupazione per la salute dei consumatori di tutte le fasce d’età.
Dopo un’accurata valutazione delle evidenze scientifiche e alla luce dei contributi ricevuti da una pubblica consultazione, gli esperti hanno riscontrato possibili effetti nocivi a carico del sistema immunitario. “E’ la causa maggiore di infertilità e impotenza per i ragazzi e il mix con le bevande zuccherate è micidiale”, ha aggiunto Berrino che poi ha denunciato: “Si vieta il bisfenolo A ma si consente l’uso del bisfenolo S che ha gli stessi effetti negativi. Ma la mia è una voce nel deserto in un mare di informazione sbagliata e tendenziosa”.
Forti delle conoscenze scientifiche, le bordate si possono lanciare anche con la gentilezza e il sorriso sul volto.