9 Marzo 2025
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Società, Storie

A Roma il primo ospedale veterinario pubblico

Il primo ospedale veterinario pubblico d’Italia sorgerà a Roma presso il canile della Muratella. La nuova struttura (i lavori sono partiti la scorsa settimana) avrà tre spazi comunicanti e distinti: un’area dedicata al pronto soccorso con un’infermeria (attività clinica); una dedicata alle sale operatorie dotata di due sale con annessi servizi (locale per preparazioni chirurgiche, sala ferri sterilizzata); un’altra dedicata agli altri servizi. Ci saranno un locale di degenza postchirurgica e per terapia intensiva, un laboratorio radiografico e un laboratorio analisi.

Il costo totale degli interventi è di circa 6,5 milioni di euro. I locali del nuovo ospedale veterinario (916 mq) saranno situati principalmente al primo piano dell’edificio centrale già esistente. È prevista anche la ristrutturazione e riqualificazione degli spazi di servizio, per gli uffici e per l’accoglienza del pubblico.

Questo ospedale si distingue per un elemento fondamentale: la possibilità di garantire cure veterinarie gratuite o a basso costo, senza alcuna discriminazione economica.

La cosiddetta pet economy registra cifre da capogiro in Italia dove si contano 65 milioni di animali da compagnia e sono presenti in 4 famiglie su 10. Secondo Eurispes, a livello mondiale il mercato dei prodotti e dei servizi legati agli animali domestici cresce del 6% l’anno. Stando al Rapporto Coop Nomisma, si conteggiano 6.8 miliardi di euro di spesa complessiva delle famiglie per il pet care di cui 1,3 miliardi per visite veterinarie (20% del totale), a dimostrazione di quanto la cura sia uno degli aspetti più sentiti dai proprietari di cani e gatti. Ogni mese il costo di mantenimento di un animale si attesta mediamente a 65 euro (escluse le spese mediche e il veterinario), per un totale di 780 euro l’anno: sale a 69 euro per chi vive con cani e/o gatti (828 euro l’anno).

La spesa per la salute
Secondo uno studio condotto da Ipsos per Ca’ Zampa, gruppo italiano di strutture veterinarie, per il 63% dei proprietari, la salute è sempre più al centro della cura dei pet. Un proprietario su due fa visitare il proprio animale con periodicità, il 30% dei proprietari di cani e gatti va dal veterinario 1 o 2 volte l’anno e il 25% ci va ogni 4-6 mesi.

Per quanto riguarda la salute (vaccinazioni, visite dal veterinario, esami, interventi), la spesa media annuale si attesta a 180 euro, che salgono a 185 per chi vive con cani e/o gatti. Vivere con un animale domestico significa quindi spendere in media circa 1.000 euro l’anno tra spese di mantenimento fissi e costi legati alla salute e alle visite veterinarie. A pesare ancora di più sul bilancio familiare sono i rincari che, nell’ultimo anno, hanno colpito la pet industry, tali da far rientrare l’animale domestico nei ‘beni di lusso’.

L’aumento dei prezzi è dovuto in gran parte all’aumento dei prezzi del cibo per animali che, nel nostro Paese, ha sfiorato lo scorso anno il 10%. Gli Italiani nel 2023 dicono i dati della tessera sanitaria, hanno speso 1,13 miliardi di euro per visite (costate 805 milioni), farmaci (290 milioni) e interventi chirurgici. Il dato è cresciuto del 77% rispetto ai 642 milioni sborsati nel 2016.

Si spende per farmaci che spesso sono molto più cari di quelli per gli umani, anche se nella maggior parte dei casi le molecole sono le stesse. Poi ci sono gli esami diagnostici: le risonanze e le tac che possono costare tra i 400 e i 700 euro, le ecografie all’addome da 100 euro, fino agli interventi chirurgici più o meno complessi che possono arrivare a 2500 euro.

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha recentemente ricordato che la legge di Bilancio ha istituito “un  Fondo destinato a sostenere i proprietari di animali d’affezione nel pagamento di visite veterinarie e operazioni chirurgiche veterinarie e nell’acquisto di farmaci veterinari”.  Il Fondo ha un finanziamento per il triennio 2024-2026 pari a 250.000 euro per l’anno 2024, e 237.500 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. Possono accedervi i proprietari di animali d’affezione che abbiano un valore Isee inferiore a16.215 euro ed età superiore a 65 anni.

Nell’ottica di garantire rafforzamento delle misure finanziarie in favore dei proprietari di animali non abbienti, il ministro Schillaci ha poi aggiunto che si sta valutando anche la proposta di istituire la figura del veterinario di base.

 

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