9 Marzo 2025
Milano, 11°

Ambiente

Metà delle emissioni globali di CO2 viene da 36 aziende

Un rapporto svela il doppio volto degli Stati di fronte alla sfida climatica. Se da una parte assumono impegni per ridurre le emissioni inquinanti entro il 2030, dall’altra detengono la maggioranza in aziende che sono responsabili dell’avvelenamento dell’aria.

Secondo l’analisi prodotta da Carbon Major, il database che monitora e archivia l’attività dei 180 più grandi produttori di petrolio, gas, carbone e cemento del mondo, metà delle emissioni di carbonio che provocano il riscaldamento globale proviene dai combustibili fossili prodotti da sole 36 aziende.

Se Saudi Aramco fosse un Paese, sarebbe il quarto maggiore inquinatore al mondo dopo Cina, Stati Uniti e India mentre ExxonMobil è responsabile all’incirca delle stesse emissioni della Germania.

Emmett Connaire, di InfluenceMap, il think tank che ha prodotto il rapporto Carbon Majors, ha affermato: “Nonostante gli impegni climatici globali, il piccolo gruppo dei maggiori produttori di combustibili fossili al mondo sta aumentando significativamente la produzione e le emissioni. La ricerca evidenzia l’impatto sproporzionato che queste aziende hanno sulla crisi climatica e supporta gli sforzi per far rispettare la responsabilità aziendale”.

Lo studio, infatti, rivela come la maggior parte delle 169 aziende presenti nel database Carbon Majors abbia aumentato le proprie emissioni nel 2023. Secondo il rapporto, il carbone è stato responsabile del 41% delle emissioni, il petrolio del 32%, il gas del 23% e il cemento del 4%.

Tra le 36 aziende responsabili, secondo lo studio, di metà delle emissioni globali nel 2023, spiccano 25 aziende statali come China Energy, National Iranian Oil Company, la russa Gazprom e la Adnoc degli Emirati Arabi Uniti. Ma anche la brasiliana Petrobas e l’italiana Eni. Dieci di queste si trovano in Cina, il paese più inquinante al mondo.

Il dataset Carbon Majors calcola le emissioni dal 1854 al 2023 e mostra che due terzi del carbonio proveniente dai combustibili fossili in questo periodo è imputabile a 180 aziende. Solo 11 di queste non esistono più.

 

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