24.05.2024
Ultimo traguardo dell’economia circolare promettente è quello di utilizzare gli ingredienti scartati dall’industria alimentare, in particolare il mais, la soia e la buccia della frutta, per trasformarli in componenti essenziali per i nuovi cerotti che accelerano la guarigione. Vediamo come.
Il futuro della cura delle lesioni cutanee sta per essere rivoluzionato grazie allo sviluppo di un prototipo di cerotto da parte del gruppo di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT). L’obiettivo? Accelerare la guarigione delle ferite. Si tratta, peraltro, di un esempio di economia circolare. Il progetto si basa sull’utilizzo di scarti dell’industria alimentare, in particolare il mais, la soia e la buccia della frutta. Scarti alimentari che si trasformano in una risorsa di inestimabile valore. Insomma, ingredienti solitamente destinati a diventare rifiuti vengono trasformati in componenti essenziali per i nuovi cerotti. Questi materiali non solo contribuiscono a ridurre gli sprechi, ma si inseriscono ad hoc nel ciclo di vita sostenibile, favorendo la biodegradabilità dei prodotti. Sicuramente si tratta di uno degli aspetti più innovativi di questo progetto, che comporta la riduzione dell’impatto ambientale. Una metodologia che rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro i rifiuti industriali, trasformando quelli che sono considerati scarti, in risorse preziose per la salute e il benessere delle persone.
Un prodotto ecologico a tutti gli effetti, ricco di proprietà benefiche. Infatti, questi cerotti sviluppati dall’IIT sono ricchi di vitamina C, un potente antiossidante e antinfiammatorio, nota per la sua capacità di stimolare la riparazione dei tessuti. Pertanto, l’integrazione di tale vitamina all’interno dei cerotti, non solo contribuisce alla velocizzazione del processo di guarigione, ma offre anche un’azione protettiva contro eventuali infezioni e infiammazioni. Dei veri e propri “cerotti intelligenti” che rappresentano una svolta nel campo medico, unendo efficacia terapeutica e rispetto per l’ecosistema. In conclusione, l’iniziativa promossa dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova non solo migliora le pratiche di cura delle lesioni cutanee, ma contribuisce anche a un futuro più green e sostenibile. Grazie alla combinazione di materiali naturali e tecnologie avanzate, i cerotti del futuro curano meglio e rispettano anche l’ambiente, dimostrando che innovazione e sostenibilità possono andare di pari passo. Questo connubio rappresenta un’anteprima di futuro della medicina rigenerativa e della cura delle ferite. Nel 2020 l’Istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con il Centro di Ricerche Marina alle Maldive e l’Università di Milano-Bicocca, aveva pubblicato su Scientific Reports, rivista internazionale del gruppo Nature, lo studio relativo allo sviluppo e all’applicazione di cerotti smart in grado di curare i coralli colpiti da infezioni batteriche, virali o fungine a seguito dei danni causati da inquinamento e cambiamenti climatici. Una innovazione che, attraverso ulteriori fasi di ricerca, ha prodotto una soluzione di approccio terapeutico per l’essere umano.