20 Maggio 2024
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Al Salone i booktoker leggono senza libri in mano

09.05.2024

Cresciuta con Harry Potter, la GenZ s’infiamma per gli dèi dell’Olimpo, abbinando fantasy a narrativa romance. Si legge più spesso e di corsa, con un occhio curioso alle tendenze TikTok e un altro alla libreria accanto. Panoramica sulle novità del Salone del Libro 2024.

Se non fosse irriverente dovremmo parafrasare il titolo “Coltello, meditazioni dopo un tentato assassinio”, dell’ultimo libro di Salman Rushdie (ospite al Lingotto), per passare da un’esperienza vissuta drammaticamente al gran gioco della lettura. Un coltello per “tagliare” il lungo periodo di afasia che solo il Salone del Libro di Torino (numero 36), sembra scongiurare, seguendo il fil rouge della Vita immaginaria (tema di quest’anno), omaggio alla creatività e alle infinite possibilità d’intercettare mondi nuovi attraverso i libri e i personaggi che li popolano. Il programma faraonico sotto la nuova direzione di Annalena Benini, si srotolerà dal 9 al 13 maggio, zigzagando tra novità, ospiti italiani e internazionali, incontri con autori, reading, letture, mostre, dibattiti, workshop negli oltre 800 stand, 51 sale, 180 laboratori, in 2mila eventi al Lingotto, oltre ai 500 sul territorio torinese con il Salone Off.

Con la novità del padiglione 4, dedicato alla formazione, alla sperimentazione e allo scambio tra generazioni, per offrire spunti di riflessione sui giovani e la lettura. L’Associazione italiana Editori ha evidenziato con uno studio “morbido” sulla lettura in Italia (Pepe Research), che i lettori continuino a crescere: il 74,8%, tra i 15 e i 74 anni nel 2023. In contrasto con i dati Istat (2022, solo il 39,3%) che chiede in modo asciutto: “Negli ultimi 12 mesi ha letto libri (cartacei, ebook, libri online o audiolibri)?, escludendo i testi scolastici o professionali”. Secondo i dati Aie, nel 2022 il 90 % dei ragazzi tra i 15 e i 17 anni, e l’89 di quelli tra i 18 e i 24, legge almeno un libro all’anno, con un occhio alle tendenze #booktok e l’altro alle librerie. L’avvento repentino del digitale sta modificando la stessa dimensione della lettura, con i device in grado di offrire rapidità, interazione, funzioni multitasking, e quella demateterializzazione sconosciuta agli appassionati del libro da sfogliare, pronti a seguire con lo sguardo e con la mente parole impresse a inchiostro su carta.

I lettori digitali aumentano con studi scientifici attestanti un impoverimento di alcune capacità cognitive legate a modificazioni dei circuiti cerebrali, in un Paese come l’Italia dove solo il 24,8% dei cittadini dispone di validi strumenti di comprensione e analisi del testo (dati 2019 OCSE-PISA) e dove solo il 27,8% ha raggiunto la laurea (EUROSTAT). Il cambiamento è in atto, e la domanda se in futuro leggeremo senza libri (quelli analogici di carta) non ha ancora una risposta. Di certo, i nativi digitali e la generazione successiva, la cosiddetta generazione Z, subiscono l’influenza degli strumenti digitali, immergendosi nel mondo degli audio book, dei podcast, tra musica da fruire online e serie di videogame. Il Centro del Libro e la Lettura (Cepell) del Ministero della Cultura, in un’indagine tra ragazzi di 12 e 18 anni ha inoltre evidenziato che i BookToker, gli influencer editoriali espressione della GenZ che creano contenuti su TikTok e organizzano gruppi di “fine lettura” su Telegram per sostituirsi a ciò che la scuola “salta”, non siano da demonizzare, perché riescono talvolta a diffondere titoli o a riscoprire romanzi destinati all’oblìo, creando le condizioni per un arricchimento della “cultura del libro”. Ma in base allo sviluppo tecnologico montante e alle capacità cerebrali per recepirlo, al momento, sembra ineludibile una prima capacità di lettura sui supporti tradizionali prima del trasferimento sul digitale. La strada ad una lettura analitica, attenta, consapevole (base di ogni cultura), in grado di produrre conoscenza e non solo informazioni, è ancora lunga.

 

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