21.11.2024
In programma il 22 novembre
Roma, 21 nov. (askanews) – Si apre a Foggia domani 22 novembre il 74esimo Convegno Nazionale di Studi dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani (UGCI). “La maggior parte dei Convegni dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani è animata dall’intento di scrutare, attraverso lo studio dei diversi nodi problematici, che di volta in volta vengono emergendo nell’esperienza giuridica, non solo la natura del diritto come aspetto ineluttabile della sostanziale moralità e relazionalità della persona, ma anche quale sia l’evoluzione, che il progredire della storia politica e sociale determina nel concreto modo di atteggiarsi del fenomeno giuridico”, spiega il presidente nazionale dell’UGCI Damiano Nocilla.
Il tema del Convegno è “La sanzione: componente dell’esperienza giuridica”. Continua il professore Nocilla: “Nel caso del prossimo Convegno di Foggia siamo partiti dalla riflessione sui cambiamenti, che si stanno sempre più delineando e diffondendo in ordine al concetto di ‘pena’, intesa come forma tipica di sanzione, con il passaggio dalla cosiddetta ‘giustizia retributiva’ alla cosiddetta ‘giustizia riparativa’. Ma, a mano a mano che la discussione tra noi andava svolgendosi ed approfondendosi, ci accorgevamo che, anche al di là del diritto penale, era nell’aria un notevole mutamento nel modo di funzionare dei meccanismi sanzionatori diretti ad assicurare l’adeguarsi del comportamento dei singoli alle norme del diritto positivo, e che stava emergendo, soprattutto nelle società democratiche del nostro tempo, un notevole affievolirsi della spontanea adesione dei singoli alle norme dell’ordinamento. Da tutto ciò si può concludere che, mentre per un verso le comunità ordinate a Stato sembrano aver sempre più bisogno di assicurare coattivamente il rispetto delle norme di diritto positivo autoritativamente poste, all’inverso, si viene manifestando nei cittadini una progressiva insofferenza verso quelle norme giuridiche, la cui ratio appare fondarsi solo sull’autorità incontrollata degli organi legiferanti, onde essi hanno la percezione di presentarsi come subditi legum, che devono osservare le leggi solo perché le norme, che vi sono contenute, minacciano una sanzione, genericamente ed atecnicamente intesa come conseguenza sfavorevole comminata per l’inosservanza di un dovere giuridico”.
“Appare, pertanto, comprensibile – aggiunge – che l’ambiente sociale esiga, oggi sempre di più, che gli atti normativi delle autorità legiferanti contengano disposizioni, la cui causa sia chiara e corrispondente all’umana razionalità. Contestualmente – a parte tutti i problemi connessi all’emersione di una funzione premiale del diritto positivo, per la quale la sanzione si configurerebbe come volontario, mancato conseguimento di un vantaggio e non come “il male che segue alla trasgressione” – si assiste al delinearsi di una spiccata tendenza di singoli e di gruppi sociali (società allo stato diffuso, organizzazioni professionali, enti associativi, privati nei rapporti reciproci) ad approfittare degli ampi spazi di autonomia ad essi lasciata dall’ordinamento dello Stato, per rifugiarsi in una sorta di normazione autonoma, che però ora prescinde dal sanzionamento dei comportamenti tenuti in violazione delle stesse norme autonome, ora configura sanzioni anomale, che si traducono in realtà in conseguenze preventivamente determinate dagli stessi soggetti cui esse dovranno applicarsi”.
Il Convegno Nazionale di Studi proseguirà fino a domenica 24 novembre quando i partecipanti raggiungeranno Monte Sant’Angelo dove parteciperanno nella Basilica Santuario di San Michele Arcangelo alla S. Messa presieduta dal Card. Francesco Coccopalmerio nella Grotta dell’Arcangelo.