21 Novembre 2024
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Architettura e Design, Cronaca, Eventi

All’alba del Salone, pronti per accogliere, evolvere e rinnovare il mondo

14.04.2024

Passepartout verso il mondo del Bello in tutte le sue sfaccettature. Inizia il Salone del mobile di Milano, un nuovo percorso di evoluzione e metamorfosi, rinominando la città capitale del Design mondiale per una settimana. Temi cardine dell’innovazione saranno ambiente, inclusività e intelligenza artificiale.

Su il sipario! La 62ma edizione del Salone Internazionale del Mobile, con i suoi 1950 espositori, va in scena dal 16 al 21 aprile coniugando peculiarità precise: in vetrina prodotti d’altissima qualità, filtrati attraverso la cultura del saper fare ed illuminati dall’estro creativo di chi anticipa le tendenze del futuro. Con in più, quella cultura di classe e stile che si incardina nel Made in Italy, vero passepartout (verso il mondo) del Bello in tutte le sue sfaccettature. Milano propositiva. Milano attrattiva. Per una settimana la città si trasforma nella capitale del Design mondiale, frammentando un’offerta faraonica che travalica gli accorsatissimi padiglioni di Rho– Fiera pullulanti novità, nei percorsi di EuroCucina (con FTK ‒ Technology For the Kitchen), Salone Internazionale del Bagno, e nel riconfermare la formula della contaminazione culturale con un fitto calendario di talk e workshop, si estende a ragnatela sul circuito del Fuorisalone, nato spontaneamente negli anni ’80 quando alcune aziende trasformarono i loro showroom in spazi per presentazioni ed eventi.

Il centro (e non solo) viene quadrettato nei Design Districts, da quelli storici di Brera e delle 5 Vie, Quadrilatero della Moda, Zona Castello, Bocconi, Navigli, alla zona Tortona con il Superstudio a far da traino, sino ai quartieri “nuovi” come Porta Venezia, Isola, e Zona Monumentale (con il Centro Culturale Cinese di Via Sarpi all’esordio), transitando magari nell’atrio interno dell’Università Statale che ospita installazioni inedite. Una sorta di aura festosa s’impossessa di strade grandi e piccole, permettendo alla parallela Milano Design Week di dialogare con il territorio e, attraverso incontri con architetti, operatori e addetti ai lavori, di scoprire il lato segreto del design, meraviglie comprese, col risultato di un netto consolidamento di un evento prestigioso, motore di crescita economica e culturale per l’intera città. Il programma dei 18 quartieri, con palazzi storici che si aprono al pubblico ed altri in disuso che vengono riattivati, ha in scaletta 182 iniziative (+ 3,4% rispetto l’edizione del 2023) per un totale di 1.326 appuntamenti in città (10,5 % in più).
Rinnovamento e sostegno ai temi della sostenibilità ambientale, hanno permesso (dati alla mano) di incentivare il numero delle presenze, i fatturati e l’indotto, e le stesse relazioni con i buyers, risvegliando anche l’attenzione della stampa estera ed italiana, per approdare al viatico dell’intelligenza artificiale, secondo un progetto in collaborazione con il Dipartimento e la Scuola del Design del Politecnico di Milano, volto a indagare il Salone-come-ecosistema.

Ma quali sono i temi principali? Si punta sulla partecipazione sempre più ampia di giovani designer e di chi incentivi soluzioni circolari e sostenibili per la creazione, non tralasciando il riuso o il riciclo degli allestimenti, e privilegiando (ecco il punto) una maggiore inclusività e accesso alle persone con disabilità sensoriali e motorie. Senza contare tutti i progetti per favorire l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità ciclabile, riducendo l’utilizzo di auto e mezzi privati. Evoluzione e innovazione sono le parole chiave di un evento fieristico che ha cambiato gradualmente pelle e da design industry prova ad ottimizzare un’integrazione con il contesto di riferimento, intrecciando relazioni narrative e progettuali per tutto l’anno. Ed ora che l’immaginifico regista dell’inconscio David Lynch regala due sue “stanze del pensiero” (padiglioni 5-7), installazioni speculari oniriche (in relazione profonda con l’interiorità) come porte simboliche da attraversare per immergersi nella manifestazione, nel segno di responsabilità ambientale, economica e sociale, non resta che dotarsi di una bussola.

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