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Arricchirsi a tutti i costi con il web

06.08.2024

Frodi online e guadagno facile, piaga dell’Italia. Due cittadini su tre tentano di arricchirsi con internet. Molti scelgono i social per moltiplicare il proprio denaro. Le percentuali sono maggiori tra i giovani e le donne che hanno meno competenze o redditi inferiori.

Una delle piaghe della contemporaneità è rappresentata dalle svariate occasioni di arricchirsi che il web propone agli italiani. Molte di esse promettono facili guadagni, e soprattutto la garanzia di ottenerli con il minimo sforzo. Spesso sono facilmente riconoscibili come frodi, ma forse solo in teoria. Lo dimostra il fatto che nel Paese il numero dei cittadini che si informano sul web a caccia di occasioni di investimento arriva a un mastodontico 67%.

A rilevarlo è nientemeno che la Consob, Commissione nazionale per le società e la borsa, che in un recentissimo rapporto diffuso lo scorso 30 luglio ha deciso di analizzare il fenomeno. L’istituto spiega senza giri di parole che cercare informazioni su internet senza criterio o particolari competenze «aumenta l’esposizione ai rischi di incappare nella trappola delle frodi finanziarie o di prendere decisioni di investimento prive delle corrette informazioni».
Ormai il web ha sbaragliato i mezzi di informazione più tradizionali tra coloro che cercano un sistema di arricchirsi. Basti pensare che il 43% degli italiani si affida alla televisione e solo il 34% alla carta stampata. Peraltro, il dato sul 67% di chi sceglie internet non basta: un mezzo ancora più indiscriminato nella propria attendibilità come i social network è utilizzato come fonte dal 36% della cittadinanza.
Quest’ultima informazione è certamente tra le più interessanti per le sue implicazioni. La più scontata è forse quella relativa all’età di chi si affida a indicazioni trovate sui social (spesso, fatalmente, sono giovani: in particolare il 58% sono 18-34enni). Importanti però anche le differenze tra donne (42%) e uomini (34%), fasce di reddito (il 41% di chi non arriva a 50mila euro, gli altri non superano il 33%), e livello di educazione finanziaria. Chi ne ha poca sceglie i social nel 55% dei casi, coloro che sono più preparati non superano il 33%.
Da sottolineare anche il fatto che fin troppi italiani operano senza chiedere consiglio a chi ha più competenza di loro. Chi prende decisioni finanziarie in autonomia rappresenta infatti il 42% degli intervistati, più del 40% che si affida a consulenti finanziari o anche solo a un addetto della propria banca. Addirittura, il 32% dà ascolto ad amici, parenti o conoscenti che hanno investito prima di loro, senza però avere studi, conoscenze o esperienze nel campo.

«Solo chi già si trova in una posizione finanziaria solida si affida a fonti informative ufficiali o specializzate», denuncia il rapporto. Questa medaglia complessivamente molto opaca e piena di crepe ha tuttavia un lato un po’ meno oscuro. La Consob ha infatti rilevato che le informazioni di investimento raccolte sui social sono sì ingenti, ma raramente portano a buttarsi in progetti o imprese fin troppo spesso strampalati. Lo dimostra il fatto che solo il 3% di chi ha raccolto tali informazioni si lascia guidare dai social anche al momento di investire effettivamente i propri soldi. Peccato che il rischio di incappare in fanfaroni o, ancora peggio, malintenzionati resti altissimo.

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