25 Aprile 2025
/ 15.11.2024

Autonomia e 110 sui monti

Le nostre montagne sono un patrimonio territoriale di grande importanza per l’Italia. Cruciali per l’ecosistema e fonti di risorse per l’uomo e per l’ambiente, vanno tutelate e protette con metodo. Pareri e interviste sulle difficoltà amministrative e sul super bonus 110, che non smette di far discutere. Il focus.

Il prezioso contributo che le nostre montagne danno all’ecosistema è insostituibile per il Bel Paese. Oltre alla loro attraente bellezza, svolgono una funzione ecologica di grande impatto sull’ambiente e sulla vita. Si stima che oltre il 60% dell’acqua dolce italiana provenga dalle montagne, rendendole cruciali per l’agricoltura, il consumo umano e la produzione di energia idroelettrica.
Eccellenti custodi della biodiversità, le montagne italiane attraggono ogni anno milioni di turisti, contribuendo fino al 15-20% del turismo globale, con benefici diretti per le economie locali.

Il sindaco di Temù, in provincia di Brescia, Corrado Tommasi nonché Presidente BIM (Bacino Imbrifero Montano), si trova quotidianamente a confrontarsi con problematiche che coinvolgono la distribuzione di risorse, la gestione dei servizi e il sostegno allo sviluppo locale. Diverse le difficoltà e i vincoli di un’amministrazione non autonoma, tra ostacoli burocratici e sfide finanziarie.

Come sono i rapporti tra Regione, Comune e Stato Centrale, quali sono le sfide?
«I territori montani all’interno dell’Arco Alpino che non godono di autonomia sono in sofferenza, perché hanno una crescita inferiore rispetto a quei territori che godono dell’autonomia di gestione. Quindi, per noi l’autonomia si tradurrebbe in più crescita e più sviluppo. Faccio l’esempio del settore idrico, noi abbiamo grande richiesta in questo settore, ma le grandi centrali idroelettriche sono gestite dalle multinazionali, come Enel e Edison che tra l’altro ora è a proprietà francese. Alla gestione montana viene riconosciuto solo un sovracanone, ma se potessimo noi avere la gestione di questa grande risorsa le problematiche del nostro territorio sarebbero sicuramente ridotte».

Ci racconta la sua esperienza con il super bonus 110?
«Credo che sia stato pensato nella maniera sbagliata. Era giusto, secondo me, farlo sugli edifici pubblici e sulla prima casa e non andava concesso a tutti. In questo modo lo Stato voleva incentivare il settore edilizio, ed era un’ottima scelta, ma andava fatta con raziocinio e cioè in base anche ai redditi di chi richiedeva il bonus».

Quali sono i preparativi per la stagione sciistica in arrivo, e quali gli effetti del riscaldamento globale sulla zona?
«Come tutti gli anni ci stiamo preparando, anche se le temperature al momento non consento di utilizzare neanche la neve artificiale, abbiamo incominciato, comunque, a mettere in sicurezza le piste. Fino a qualche decennio fa già a novembre si cominciava a vedere la prima neve, ora con l’innalzamento delle temperature la stagione invernale si è accorciata. Noi ovviamo con la neve artificiale, che poi a primavera viene fatta confluire nei bacini naturali, tutto nel rispetto della natura e del nostro territorio».

«Il riscaldamento globale ha portato conseguenze anche in montagna; in crescita molto di più la stagione estiva rispetto a quella invernale, e infatti le offerte per questa stagione sono molto più interessanti», affermano Stefano e Marco Guerini, proprietari del complesso turistico il Panoramico e importanti costruttori nella zona di Ponte di Legno, recentemente intervistati da ultimabozza sull’ambizioso progetto “Green Village” (LINK), villaggio dove le case produrranno energia.
La loro esperienza poi, come costruttori, con il “Super-bonus 110” ha messo in luce alcuni espetti attuativi della legge «Noi vediamo la legge vera e propria in maniera positiva, il problema è stato l’applicazione. Dare la possibilità a chi non aveva le capacità economiche di migliorare la propria abitazione e, quindi, di rinnovare il patrimonio edilizio italiano che è affetto da una vecchiaia incredibile, dandogli un impulso per il rinnovamento, era virtuoso, ma poi come sempre ci sono i furbi che si sono infilati in tutte le anse e gli spazi disponibili per fare speculazione. Forse la soluzione per ovviare a questi problemi era concederlo con più attenzione».

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