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Cronaca, Sport

Baldo italiano al posto di Hamilton

08.09.2024

Kimi Antonelli riavvolge il nastro degli italiani in Formula 1. Appena diciottenne, è stato annunciato come pilota Mercedes per il 2025. Un dato storico, che potrebbe smuovere diverse pietre miliari della nostra storia nella disciplina. La cronaca

Un nastro che finalmente si riavvolge, ripartendo dal 2021, ma con la speranza di ripercorrere una storia che, andando a ritroso, ci riporta al 2009, al 2005, al 1992, al 1985 e addirittura al lontanissimo 1953. Merito di Andrea “Kimi” Antonelli, che ha reso ancora più storico un weekend già di per sé leggendario per i fan italiani della Formula 1, grazie al trionfo della Ferrari e di Charles Leclerc a Monza nel Gran Premio d’Italia 2024. Il giovanissimo pilota bolognese, che solo il 25 agosto ha compiuto 18 anni, sarà infatti ufficialmente in griglia nella stagione 2025. E lo sarà al volante di una delle monoposto più prestigiose e temibili del Circus: la Mercedes.

La notizia era in realtà nell’aria da mesi, ma in un mondo competitivo come quello della Formula 1 tra il dire e il fare c’è in mezzo non il mare, bensì un oceano di diversi fattori: il talento in pista, certo, ma anche i giusti agganci, gli irrinunciabili sponsor e una scuderia disposta a puntare su di te. E Antonelli è riuscito appena maggiorenne ad allineare tutti i pianeti che incombono sul suo cielo personale, grazie sicuramente alla scuola Mercedes, ma ancora di più alla fiducia che Toto Wolff in persona ha sempre dimostrato di nutrire in grande abbondanza nei suoi confronti.
Lo dimostra quanto avvenuto proprio a Monza, dove Antonelli ha debuttato venerdì in una sessione ufficiale di prove libere prendendo il sedile del futuro compagno George Russell, andando però contro le barriere all’esterno della Parabolica. Una disavventura che non ha fatto cambiare idea al suo mentore Toto Wolff, ma certo non per la cocciutaggine del boss Mercedes: il giovane Kimi aveva toccato punte di velocità superiori anche di 12 km rispetto nientemeno che a un certo Lewis Hamilton. Segno che oltre al talento e la velocità c’è anche il coraggio. Mischiato al momento a un po’ di spericolatezza e forse spregiudicatezza, che sicuramente l’esperienza limeranno.

Antonelli si prepara in ogni caso a scrivere la storia, con i fan italiani delle quattro ruote che scorreranno a ritroso il calendario di cui sopra. Era, infatti, dal 2021 che il nostro tricolore mancava dalla griglia della Formula 1, quando in Alfa Romeo c’era Antonio Giovinazzi. Ma l’abbinata Kimi-Mercedes promette di andare anche oltre, tornando a quel 2009 in cui registrammo l’ultima pole position (Giancarlo Fisichella, Spa) e l’ultimo podio (Jarno Trulli, Suzuka) nostrani.
Ma sognare si può, e quindi perché non puntare a un nuovo 2005? In quell’anno, dopo Melbourne, Fisichella si ritrovò in testa al mondiale: ultima volta per un pilota italiano. Altre pietre miliari che è il caso di aggiornare sono il 1992 (Riccardo Patrese chiusa la stagione in Williams da vicecampione del mondo) o il 1985 (Michele Alboreto lottò per il titolo con la Ferrari: mai più successo a un nostro connazionale). A quel punto resterebbe da mettere nel mirino il solo 1953, anno che laureò il nostro ultimo campione del mondo di Formula 1: nientemeno che Alberto Ascari. Il tempo c’è, per il momento basta fare un passo alla volta. Poi chissà.

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