Diretto da Nic Stacey, il film presenta interviste con ex dirigenti di aziende come Amazon, Adidas e Apple, che rivelano tattiche come l’obsolescenza programmata e il design dei prodotti per scoraggiare le riparazioni, costringendo i consumatori ad acquisti frequenti. Il documentario evidenzia anche l’impatto ambientale di questo ciclo di consumo, mostrando, ad esempio, le spiagge del Ghana sommerse da abiti scartati.
Una particolarità del documentario è l’uso di un narratore virtuale, un’assistente personale chiamata Sasha, che illustra in modo ironico le strategie aziendali per promuovere il consumismo, come “sprecare di più”, “mentire di più” e “controllare di più”. Questa scelta stilistica ha suscitato opinioni contrastanti tra gli spettatori, alcuni dei quali l’hanno trovata distraente.
Il film invita gli spettatori a riflettere sulle proprie abitudini di consumo, specialmente in periodi di shopping intenso come il Black Friday, e a considerare l’impatto ambientale delle loro scelte.