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Scienza e tecnologia

Cavi USB uniformi, tutto ok?

26.09.2023

La porta Lightning va in pensione. Ma attenzione a cavi, potenza dei caricatori e capienza della batteria, perché i danni possono essere irreparabili. I nostri consigli.

E allora finalmente tutti i cavi sono uguali. O meglio, le porte dove infilarli per far sì che il vostro smartphone si riempia di energia. Con l’uscita di iPhone 15 anche Apple completa la transizione verso lo standard Usb-C, cambiamento subito per la direttiva dell’Unione Europea che pretende un unico connettore a partire dal 2024 per ridurre i rifiuti ambientali. Questione di buon senso, sostiene l’Europa, ma diciamolo: Cupertino ne avrebbe fatto volentieri a meno. Alla fine, però la porta Lightning va in pensione. Tutto a posto, quindi? Quasi. Perché i cavi non sono uguali per tutti, e quindi bisogna stare attenti a ciò che si usa e a ciò che si compra, per evitare di fare andare in tilt il proprio dispositivo. E allora occhio a cavi, potenza dei caricatori e capienza della batteria, perché i danni possono essere irreparabili. E quindi, se aveste l’intenzione di portare con voi un solo cavo, vi conviene seguire qualche consiglio:

I cavi Usb-C sono di diverso tipo: 2.0, 3.0, 3.1. La differenza è nella velocità di trasferimento dati e di ricarica. Non tutti sono intercambiabili: per esempio la maggior parte dei connettori USB C che caricano dispositivi di grandi dimensioni come i laptop non possono supportare la ricarica di smartphone o altri dispositivi più piccoli. In più la versione 3.1 permette solo il trasferimento dei dati ad una velocità non superiore a 5 Gbps, mentre i cavi 2.0 sono progettati per supportare solo la ricarica.

I cavi più completi all’interno hanno un chip che permette di scaricare sul caricabatteria l’eventuale tensione in eccesso. Acquistare un cavo più economico e senza questo sensore fa risparmiare, ma non salva lo smartphone dal corto circuito. Affidarsi quindi a ciò che c’è nelle confezioni dei prodotti o ai marchi più specializzati come Anker, Belkin o Amazon Basics. Che comunque offrono possibilità di spendere meno degli store ufficiali delle aziende. Attenzione a ciò che si collega e dove lo si fa. Le porte USB che si trovano nei sedili di aerei e treni, nelle pareti delle camere d’albergo o nelle console delle auto, non sempre indicano la velocità di ricarica. Meglio informarsi prima. Utilizzare preferibilmente dei power bank se non siete a tiro di una presa. In questi casi tensione e capacità di ricarica sono presenti sul dispositivo e dunque evitano sorprese.

Se lo smartphone ve lo permette, scegliete la ricarica Wireless: è certamente meno veloce (soprattutto di quelle che caricano i device in una ventina di minuti), ma certamente tratta più dolcemente la batteria. Per gli iPhone i cavi MagSafe utilizzano un magnete e sono molto sicuri. Oltre a tutto questo, in alternativa – per i possessori dei vecchi iPhone che vogliono tenere il proprio cavo – c’è la possibilità di avere un accessorio che fa da adattatore tra il vecchio Lightning e il nuovo Usb-C. Apple lo fa pagare 29 euro: scommettiamo che sarà un successo?

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