14 Maggio 2024
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Salute

Che attrazione è la sigaretta?

10.01.2024

«Smettere di fumare è la cosa più facile del mondo. Lo so perché l’ho fatto migliaia di volte». È difficile dire addio alla sigaretta, ma è più difficile resistere alla tentazione di riprendere il vizio. L’80% delle persone fallisce in questo tentativo. Ma una soluzione sembra esistere, secondo la scienza.

Per chi vuole darci un taglio con le sigarette, smettere di fumare è solo il primo passo. Se, infatti, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie affermano che ogni anno meno di un fumatore adulto su 10 riesce a chiudere definitivamente con la nicotina, parallelamente esiste un altro problema. L’Istituto Superiore di Sanità ha verificato che nel biennio 2021-2022 addirittura l’80% delle persone che hanno tentato di smettere ha visto il proprio tentativo fallire.

Come porre rimedio quindi? Una possibile soluzione esiste, e a metterla a punto è stato un interessante studio a cura dell’Università di Innsbruck.
Notoriamente il più grosso problema legato allo stop al fumo è l’astinenza. Questione certo non nuova, visto che risale a quando ancora la scienza non aveva scoperto tutti i danni del tabagismo sull’organismo umano. Lo dimostra il noto aforisma di Mark Twain, morto nel 1910 ben prima che la correlazione tra sigaretta e tumori divenisse nota al mondo intero. «Smettere di fumare è la cosa più facile del mondo. Lo so perché l’ho fatto migliaia di volte», affermava lo scrittore che rese celebri in tutto il Pianeta i nomi di Tom Sawyer e Huckleberry Finn. Ma un modo per fare sì che il prossimo tentativo sia quello giusto, a quanto pare, esiste.

I ricercatori di Innsbruck hanno provato a intervenire proprio sull’astinenza, studiando modi che permettano agli ex fumatori di ingannarla. Per farlo, ne hanno raccolti un certo numero in tre gruppi distinti di fumatori, invitando ognuno di essi a dedicarsi ad attività molto diverse dopo la prima notte completamente priva di sigarette. E i risultati parlano chiaro.
Il primo gruppo si è dedicato a una camminata veloce della durata di 10 minuti, come prima attività della prima mattinata senza fumo; il secondo ha trascorso lo stesso lasso di tempo allenandosi su un tapis roulant al coperto. Il terzo, infine, non è stato coinvolto in nessuna particolare attività: quei 10 minuti sono stati impiegati semplicemente stando seduti in un ambiente domestico e confortevole. Lo step successivo della ricerca, poi, prevedeva che ognuno dei soggetti indicasse il proprio desiderio di fumare, ma anche il proprio stato d’umore ed eventuali sintomi.
Ebbene: solo il terzo gruppo ha denunciato difficoltà a fronte della tentazione di accendere una sigaretta, oltre a sensazioni di tristezza, agitazione, nervosismo o più genericamente malumore. Non solo: coloro che avevano effettuato esercizio fisico per quei brevi 10 minuti si sono dimostrati più allegri, più resistenti all’astinenza e anche alla fame compulsiva. E non è certo un segreto che chi smette di fumare rischi di andare incontro anche a un aumento di appetito non sempre controllabile.
«Dopo diversi studi sull’esercizio indoor svolto da fumatori temporaneamente in astinenza, noi siamo i primi a estendere l’esperimento sulle attività all’aperto. Questa tendenza va ulteriormente verificata in futuro, ma già ora i risultati sono incoraggianti», spiegano i ricercatori di Innsbruck. Con buona pace di storici palliativi come cerotti e caramelle varie.

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