21 Maggio 2024
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Salute, Società

Cosa cercano le bimbe che si truccano?

Per essere belle hanno bisogno di truccarsi, come le star in tv, come le influencer. Non importa se lo fanno realmente attraverso trucchi e altri interventi, o virtualmente con l’aiuto di qualche App. Oggi, dietro il desiderio di ogni bambina di truccarsi, un motivo c’è. Andiamolo a scoprire.

«Mamma posso truccarmi?», una domanda insistente e molto strana se a porla è una bambina di 4/5/6 anni. Si tratta di capire e analizzare quali messaggi inviino gli adulti al mondo dei bambini e il perché di tali richieste, se il concetto che passa dai genitori e dal mondo dei grandi è che per essere belle hanno bisogno di truccarsi, come le star in tv, come le influencer.

Le web star insegnano posture e segreti per truccarsi in modo da “sistemare” i difetti: come assottigliare il naso, come ingrandire gli occhi, come snellire il viso… ed ecco che appaiono le app con i filtri per abbellirsi, i giochi che insegnano come truccarsi, i cosiddetti makeover che trasformano un avatar da brutto anatroccolo a stupenda sirena. Ma cosa succede al giorno d’oggi? Niente se pensiamo alle pubblicità degli anni Ottanta e Novanta dove per Natale si proponeva alle bimbe di chiedere le prime valigette per il make-up. Sta proprio lì la differenza: prima i trucchi erano un gioco, oggi sono una cosa seria. Non si cerca di imitare un adulto per fare il gioco del mettersi nei panni… si vuole già cambiare sé stesse, iniziando prestissimo un approccio errato al proprio corpo, legato agli input di perfezione che circolano online. Il diritto all’infanzia prevede anche la serenità di vivere in pace con il proprio aspetto, senza stress dovuti alle aspettative troppo alte della società. Quindi cosa possiamo fare quando ci chiedono il permesso di truccarsi?

Dobbiamo valutare noi la valenza della richiesta: se truccarsi significa giocare, divertirsi e fare arte allora va bene, anzi può anche essere un modo per esprimere la propria creatività e personalità. Deve durare il tempo di un gioco, essere una tantum, non una pratica giornaliera. Non deve servire a mascherare insicurezze. Sappiamo che dire no a un adolescente può comportare il fatto che lo faccia di nascosto; allora meglio cercare soluzioni discrete ed instaurare un dialogo sincero piuttosto che favorire il fatto che lo facciano di nascosto, magari prendendo trucchi di scarsa qualità che rischino di essere dannosi per la pelle.

Attenzione a non fare troppi commenti giudicanti perché rischiamo di non empatizzare abbastanza; la critica non deve essere nemmeno rivolta ad altri, magari giudicandoli per i difetti fisici. A quel punto risulterebbero influenzabili verso persone che non aderiscono agli standard di bellezza. Siamo noi adulti a insegnare loro i giudizi sull’esteriorità!
Attenzione al fai da te: adolescenti che sul web acquistano kit estetici a 60 euro come “penne” usa e getta e fialette di acido ialuronico, poi guardano 7 minuti di tutorial su YouTube e si fanno da sole il siero sulle labbra o sugli zigomi.Pensate che l’Isaps, società internazionale di estetica e chirurgia plastica, presente in un centinaio di Paesi, ha proprio chiesto a tutti i chirurghi e medici estetici di segnalare quanti casi di minorenni trattano all’anno visto il fenomeno in evoluzione. 

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