Uno dei passi più strategici è l’elettrificazione dei processi industriali a bassa temperatura, un’innovazione che potrebbe rivoluzionare settori chiave come quello alimentare e tessile.
Perché l’elettrificazione è una priorità?
Attualmente, circa il 68% del fabbisogno di calore nell’industria italiana è soddisfatto da combustibili fossili. Tuttavia, il 31% di questa energia riguarda processi a bassa e media temperatura (fino a 200 gradi), facilmente sostituibili con soluzioni elettriche. Questo passaggio non solo ridurrebbe l’impronta di carbonio delle aziende, ma aumenterebbe anche la loro competitività grazie a una maggiore efficienza energetica.
Il rapporto di ECCO Climate evidenzia come il settore industriale possa trarre vantaggi dall’adozione di tecnologie elettriche avanzate, tra cui pompe di calore, resistenze elettriche e sistemi a induzione. Soluzioni che offrono un’alternativa pulita ai combustibili fossili, migliorando la stabilità dell’approvvigionamento energetico e riducendo i costi operativi nel lungo termine.
L’elettrificazione dei processi al di sotto degli 80 gradi appare come una soluzione conveniente già entro il 2025, considerando i prezzi dell’elettricità e del gas. E non si prevede che il biometano possa competere con l’elettrificazione come soluzione di decarbonizzazione nei settori alimentare e tessile.
I settori più coinvolti
L’elettrificazione si rivela infatti particolarmente efficace nei settori alimentare e tessile, dove la maggior parte dei processi richiede temperature inferiori a 150-180 gradi. Ad esempio, nel settore alimentare, pastorizzazione, sterilizzazione e asciugatura possono essere facilmente convertite a sistemi elettrici, riducendo il consumo di gas. Nel comparto tessile, i processi di tintura e asciugatura possono beneficiare di pompe di calore elettriche ad alta efficienza.
Benefici economici e ambientali
Le imprese che adottano soluzioni elettriche per il riscaldamento industriale possono ottenere numerosi vantaggi:
- Riduzione delle emissioni: l’uso di energia elettrica da fonti rinnovabili può abbattere drasticamente l’impatto ambientale. In Europa l’industria produce il 20% delle emissioni. In Italia, il comparto industriale è responsabile di circa il 22% delle emissioni dirette di gas serra.
- Maggiore efficienza: i sistemi elettrici trasformano l’energia in calore con un’efficienza superiore rispetto ai combustibili fossili.
- Minori costi operativi: anche se l’investimento iniziale può essere elevato, il risparmio sui costi energetici nel lungo periodo compensa l’impegno finanziario.
- Sicurezza energetica: la transizione all’elettrico riduce la dipendenza dal gas, diminuendo l’esposizione alla volatilità dei prezzi delle materie prime.
Le sfide da superare
Nonostante i vantaggi, la transizione all’elettrico presenta alcune barriere. Il costo iniziale delle tecnologie, la necessità di aggiornare le infrastrutture aziendali e la disparità nei prezzi dell’energia tra elettricità e gas sono ostacoli che richiedono soluzioni politiche e finanziarie adeguate.
Per accelerare l’adozione dell’elettrificazione industriale, sono fondamentali incentivi economici, sgravi fiscali e finanziamenti mirati. Inoltre, le aziende devono investire in formazione per garantire che il personale sia pronto a gestire le nuove tecnologie.
Dunque l’elettrificazione dei processi a bassa temperatura è una leva strategica per la decarbonizzazione dell’industria italiana. Con il supporto di politiche adeguate e investimenti mirati, le aziende possono migliorare la propria efficienza energetica, ridurre le emissioni e aumentare la competitività nel mercato globale. Il futuro dell’industria è elettrico, e il momento di agire è ora.