04.10.2024
Sono 3.388 gli interventi di riqualificazione PNRR su scuole dell’obbligo o superiori, 2.552 sugli asili nido e scuole per l’infanzia, 1.022 su mense scolastiche e 445 sulle infrastrutture sportive. Decisamente poco, rispetto al livello drastico di sicurezza e agibilità in cui si trovano gli istituti didattici del Bel Paese. Il report.
Sono tanti, variegati e stratificati i problemi che attanagliano la scuola italiana. Tra essi un peso rilevante va alla sicurezza e agibilità degli edifici, al centro di diversi progetti negli ultimi anni, ma ancora tutt’altro che garantita. E che, manco a dirlo, denota ancora oggi un fortissimo squilibrio territoriale tra Nord e Sud del Paese.
A evidenziarlo e denunciarlo è Ecosistema Scuola 2024, il ventitreesimo rapporto di Legambiente sulla qualità degli istituti e dei servizi scolastici a livello nazionale. L’indagine ha passato al setaccio ben 6.343 edifici scolastici, collocati in 93 diversi Comuni capoluogo di altrettante province. Il campione è quindi ampiamente coperto a livello nazionale, essendo il totale delle province 110 (e in questo modo la copertura è dell’85%). I plessi sono inoltre frequentati da ben 1,2 milioni di studenti complessivi. Un numero tale da avere una buona cartina al tornasole della situazione italiana.
Il primo dato che salta all’occhio è quello degli interventi urgenti da adottare per garantire la sicurezza degli edifici, sfruttando anche i fondi garantiti all’Italia dal PNRR. Ebbene: al Nord ne occorrono per il 21,2% delle scuole, percentuale che, sia al Centro che al Sud e sulle Isole, si aggira invece intorno al 50%. Discorso analogo per i progetti sovvenzionati dal PNRR e che prevedono la costruzione di istituti del tutto nuovi: il Trentino-Alto Adige ha attivato il 73,8% dei fondi a sua disposizione, tutte le altre Regioni sono al di sotto del 60%. Ultima la Campania, ferma al 24,2%.
Allarmante anche il dato nazionale sul totale degli edifici scolastici (circa 40mila) nel rapporto con quelli su cui, grazie al PNRR, si è già agito. Ecosistema Scuola 2024 ha individuato finora 3.388 interventi di riqualificazione su scuole dell’obbligo o superiori, 2.552 per quanto riguarda asili nido e scuole per l’infanzia, 1.022 su mense scolastiche e 445 su infrastrutture sportive. Decisamente poco, rispetto a ciò che servirebbe. In più le opere che sono bloccate nella fase iniziale del progetto superano l’astronomica quota del 40%.
Se il nuovo piange, il vecchio non ride. In Italia è mortificante anche la percentuale delle scuole che dispongono di certificato di agibilità (52,9%), di collaudo statico (49,5%) e di prevenzione incendi (51,6%). Per non parlare degli interventi di adeguamento sismico, che negli ultimi cinque anni hanno riguardato appena il 3,4% del totale degli edifici scolastici. Nello stesso periodo tale percentuale arriva invece al 54% in ambito di interventi di manutenzione straordinaria.
Che al Sud hanno coperto il 60,6% delle scuole, quando però ne resta un 53,2% in cui serve un’urgente manutenzione.
Ultimo capitolo, altrettanto cupo, è quello dell’efficientemente energetico: in questo campo appena il 12,7% delle scuole ha visto un intervento negli ultimi cinque anni. Peraltro, dispongono di certificazione energetica solo il 30,7% degli istituti, di cui il 5,4% si trova in classe A, mentre un ciclopico 73% è relegato alle fasce più basse (le classi E, F e G).