18 Settembre 2024
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Cronaca, Sport

È finita per la Red Bull?

16.09.2024

Da Baku sorge una McLaren dominante che batte il team di Verstappen, impossessandosi della leadership nella classifica costruttori. La Ferrari riconferma le prestazioni di Monza, ma non basta per Leclerc, arrivato secondo dopo Oscar Piastri. Hamilton resta a lungo bloccato dietro un Bearman da applausi sulla Haas. La cronaca sportiva.

Una domenica in apnea, corsa tra le strade della capitale mondiale dalla più bassa altitudine (Baku sorge a -28 metri dal livello del mare), ci consegna una Ferrari che conferma di essersi ritrovata, a fronte però di una McLaren dalla forma stellare. La riprova arriva da Oscar Piastri, sontuoso vincitore del Gran Premio di Azerbaigian su un combattivo Charles Leclerc, che chiude secondo al termine di un corpo a corpo durato praticamente tutta la gara. Intanto Max Verstappen galleggia, e raccoglie il massimo possibile da una giornata complicatissima. Prossima al naufragio è invece la sua Red Bull, che per la prima volta da 55 appuntamenti iridati perde la vetta del campionato costruttori.
Baku, come da abitudini, si conferma GP in grado di regalare emozioni. Stavolta però non lo fa sin dal via, ma regala i fuochi d’artificio soprattutto negli ultimissimi giri. Il resto della gara si consuma sul filo della tensione, con due terzetti di fuoriclasse che lottano per le posizioni di vertice curva dopo curva e rettilineo dopo rettilineo. Il sorpasso più determinante di tutti, tuttavia, è ovviamente quello del 20° giro di Piastri su Leclerc: deciderà la vittoria.
La Ferrari come a Monza appare cresciuta a dismisura rispetto a prima della sosta estiva della F1, ma conferma il suo annoso problema a mandare velocemente in temperatura le gomme hard appena montate. È un piccolo handicap, di cui approfitta una McLaren che a sua volta si dimostra fenomenale in trazione e sul dritto. Così Leclerc, che via via riprende ritmo sul leader Piastri, tenta l’impossibile per risuperarlo al termine dell’infinito rettilineo azero. Ma anche la potenza di fuoco del suo DRS non basta.

La gara regala altri momenti spettacolari (il doppio sorpasso, classico a Baku, lo firma Russell su Gasly e Ricciardo). Soffrono però i campioni del mondo: Verstappen si lamenta di una Red Bull in grande difficoltà in frenata, Hamilton resta a lungo bloccato dietro un Bearman da applausi sulla Haas. E nel loro lungo duello c’è un che di poetico: il più giovane esordiente della Ferrari (in pista a Jeddah 2024 al posto di Sainz) contro colui che nel 2025 ne diventerà il più anziano dai ruggenti anni ’50 e ’60. Inevitabilmente, però, le telecamere si concentrano sui due terzetti di cui sopra: Piastri, Leclerc e Perez in lotta per la vittoria, Norris (con una sosta ancora da fare), Sainz e Verstappen più dietro. In entrambi i casi l’ordine è McLaren-Ferrari-Red Bull: non è una coincidenza.Succede poi che a cinque giri dalla fine le gomme di Leclerc cedano di schianto. Sfuma la possibilità di attaccare un Piastri perfetto anche in difesa: bisogna resistere a Perez. Ne approfitta Sainz, che si accoda al trenino dei tre leader e sfrutta la resistenza del compagno per infilare la Red Bull. Peccato che i due si aggancino, ritirandosi entrambi. Verstappen, sverniciato intanto da Russell (poi terzo al traguardo) e dal solito Norris, ringrazia. Intanto però la Red Bull lascia Baku a -20 dalla McLaren. E, pensando agli equilibri di inizio stagione, se non è un naufragio poco ci manca.

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