20 Settembre 2024
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Cronaca, Spazio Giovani

Europa, nel nome delle nuove generazioni

20.08.2024

Contrasto alla crisi abitativa, sfide per il futuro, salute mentale e dipendenza dai social media. Il neoeletto Parlamento europeo fa della tutela dei più giovani un fitto programma per i prossimi 5 anni. La risposta di Von Der Leyen con tutti i dettagli.

Dopo le elezioni di giugno e la riconferma di Ursula Von Der Leyen alla guida della Commissione europea, il neoeletto Parlamento ha iniziato a lavorare sui suoi nuovi obiettivi, presentando quelle che sono le priorità politiche di cui si occuperà durante i prossimi 5 anni. E questa volta le politiche giovanili sembrano avere un focus prioritario. Bisogna però ammetterlo. L’Unione europea ha sempre lavorato per i giovani, puntando molto su istruzione, per esempio con il programma Erasmus +, e mobilità, con il recentissimo DiscoverEU. Ancora, sulla base della risoluzione del Consiglio del 26 novembre 2018 era nata la Strategia per la gioventù, con l’obiettivo di sfruttare al meglio le potenzialità delle politiche giovanili e promuovere la loro partecipazione alla vita democratica. Insomma, a dispetto di quanto accade all’interno dei nostri confini, l’istituzione sovranazionale si è sempre ben spesa per le sue generazioni future.

Ma che cosa cambierà con il nuovo esecutivo? La stessa Von Der Leyen ha sottolineato come rispondere agli interessi dei giovani, insieme alla crescita industriale sostenibile, all’innovazione tecnologica e all’aumento delle risorse per la sicurezza, sia fondamentale per fortificare la coesione sociale tra gli Stati membri.
Dunque, oltre ad ampliare il già gettonatissimo programma Erasmus +, sono state delineate alcune priorità in questa direzione. Riprendendo le fila di quanto iniziato durante la scorsa legislatura, si lavorerà sull’importanza della tutela della salute mentale: nel periodo pandemico e post pandemico, infatti, è stato registrato un peggioramento generale del benessere mentale e ad essere maggiormente colpiti sono stati proprio i giovani. Inoltre, la crisi climatica e quella umanitaria scaturita dall’innescarsi di un conflitto alle porte dell’Europa hanno portato a una generalizzata diffusione di ansia. Ed ecco che l’Ue non vuole fare passi indietro sul tema.

Sempre parlando di benessere, l’Ue ha impugnato la questione social media e sembra decisa a voler combattere le dipendenze che essi creano, specialmente tra i giovanissimi. Dopo aver già avviato nei mesi scorsi un’indagine contro Meta, che sembrerebbe non essersi conformata agli obblighi del Digital Service Act, ora vuole elaborare misure per contrastare le dipendenze che le piattaforme social innescano.
Infine, due grandi novità: il Parlamento avrà due nuovi Commissari, uno con responsabilità diretta per l’edilizia abitativa e l’altro per l’equità intergenerazionale. Il primo avrà il compito, tra gli altri, di elaborare un piano per contrastare la diffusa crisi abitativa; il secondo cercherà di lavorare su tutte quelle incertezze che travolgono le nuove generazioni.

Per avere un confronto più diretto con gli interessati, inoltre, è previsto un comitato consultivo composto dai ragazzi e dalle ragazze degli Stati membri. Sulla carta, dunque, tutte ottime strategie. Se funzioneranno davvero, solo il tempo lo dirà.

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