07.10.2024
Risponde a domanda sulle aperture giunte da Nagel (Bundesbank)
Roma, 7 ott. (askanews) – Sarebbe “tecnicamente possibile” l’ipotesi di prorogare le emissioni di titoli di debito comune europei legati a Next Generation Eu oltre il termine del 2028, al fine di rimborsare le emissioni che giungono a scadenza (roll over), ma al momento “non ci sta nessuna decisione politica” in tal senso. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, durante la conferenza stampa al termine dell’eurogruppo, rispondendo ad una domanda sulla apparente apertura a questa ipotesi dal presidente della Bundesbank, Joachim Nagel.
Durante un intervento oggi alla cerimonia del suono della campanella la Borsa di Francoforte, Nagel ha rilevato che le emissioni di titoli comuni Ue per NextGenEu dovrebbero proseguire fino al 2028. Ma poi ha fatto un eloquente “fuori sacco”, una disgressione a braccio rispetto al testo del suo discorso aggiungendo: “E forse (proseguiranno) un pochino oltre il 2028, vedremo. Ma questo non è per la stampa”, ha scherzato (l’evento era pubblico ed era trasmesso in streaming via internet).
“Non ho visto le parole di Nagel. Ho letto i giornali, ovviamente ci sta una possibilità tecnica – ha detto Gentiloni – ma non ci sta nessuna decisione politica al momento”.
Poco prima Nagel era intervenuto alla cerimonia assieme al commissario europeo al Bilancio, Johannes Hahn. Ha rivendicato il successo delle emissioni di titoli comuni Ue nell’ambito dei programmi volti a finanziare i Pnrr. Inoltre ha rimarcato che il volume totale dei titoli pubblici che verrà emesso nell’ambito del programma Next Generation Eu raggiungerà gli 800 miliardi di euro. “Quindi l’Unione europea è destinata a diventare un protagonista importante del mercato dei titoli di Stato, per un certo periodo di tempo”, ha detto. E queste frasi, del banchiere centrale tedesco, potrebbero anche essere interpretate come un riferimento al fatto che il debito di NextGenEu sta diventando quel titolo rifugio comune (safe asset) che ad oggi manca nel sistema finanziario comunitario.