23 Maggio 2025
/ 23.05.2025

Giappone, il clima irrompe sulla scena politica: manca il riso

Prezzi del riso alle stelle per difficoltà climatiche e boom di turisti. È stato toccato un nervo scoperto del Giappone, costretto per la prima volta in questo secolo a importare riso dalla Corea del Sud

In Giappone, il riso non è solo un alimento base, ma un simbolo culturale e nazionale. Tuttavia, nel 2025, è diventato anche un elemento chiave del dibattito politico, a causa di una crisi senza precedenti che ha messo in luce le fragilità del sistema agricolo e le sfide poste dal cambiamento climatico.

Una crisi senza precedenti

Il Paese sta affrontando una grave carenza di riso, dovuta a una combinazione di fattori: raccolti scarsi causati da condizioni climatiche estreme, un boom del turismo che ha aumentato la domanda, problemi nella distribuzione. Il governo ha utilizzato 210.000 tonnellate di riso prese dalle riserve strategiche per contenere i prezzi, ma l’effetto è stato limitato. Si stima una carenza tra le 200.000 e le 300.000 tonnellate, e i prezzi hanno toccato livelli record.

Nel mezzo di questa tempesta perfetta, il ministro dell’Agricoltura Taku Eto ha gettato benzina sul fuoco con una gaffe clamorosa. Durante un evento di raccolta fondi ha detto di non acquistare riso da anni perché lo riceve in regalo dai sostenitori, al punto da poterne vendere. In un momento in cui milioni di cittadini faticano a pagare i beni di prima necessità, queste parole sono diventate un insulto. Le proteste pubbliche sono state immediate e il ministro si è dimesso pochi giorni dopo.

Ripercussioni sul fragile equilibrio di governo

Le dimissioni del ministro sono arrivate in un contesto difficile. Il primo ministro Shigeru Ishiba guida un governo di minoranza dal novembre 2024, nato dopo un’elezione anticipata in cui il Partito Liberal Democratico ha perso la maggioranza assoluta. L’esecutivo, sostenuto da una coalizione eterogenea e fragile, è costantemente sotto pressione e la crisi del riso ha ulteriormente minato la sua credibilità.

Il governo, già in difficoltà per la lentezza delle riforme economiche, si è trovato a gestire una crisi agricola che ha toccato un nervo scoperto della società giapponese: la sicurezza alimentare. L’importazione straordinaria di riso dalla Corea del Sud – la prima dal 1999 – ha generato reazioni contrastanti in un Paese che fa dell’autosufficienza agricola un punto d’orgoglio nazionale.

Il clima si impone nel dibattito politico

Le anomalie climatiche che hanno ridotto i raccolti – ondate di calore fuori stagione, precipitazioni irregolari e in alcuni casi siccità prolungata – hanno rimesso il cambiamento climatico al centro del dibattito. Non più solo come questione ambientale, ma come emergenza quotidiana, con impatti diretti sulla disponibilità di cibo e sul potere d’acquisto.

Nel contesto attuale, non ci sono elezioni imminenti. Ma il dibattito si è acceso lo stesso, perché il malcontento cresce, e con il malcontento la pressione su un governo che fatica a offrire risposte convincenti. I partiti di opposizione cavalcano l’onda della crisi, proponendo misure per rafforzare l’agricoltura sostenibile, aumentare la resilienza climatica e riformare il sistema di stoccaggio e distribuzione dei prodotti agricoli.

La crisi del riso non è solo una questione agricola. È diventata il simbolo di una transizione incompiuta: tra un Paese legato alla tradizione e uno che deve fare i conti con un futuro sempre più incerto. Un futuro in cui la politica sarà chiamata a scegliere se restare in difesa o affrontare di petto la sfida climatica.

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